Con l’allungamento delle aspettative di vita, suffragate soprattutto dai dati sulla longevità, era naturale che anche la politica iniziasse a impostare finalmente un’economia solita intorno a certe figure. La Silver Economy si arricchisce quindi di nuovi tasselli, al fine proprio di creare un mosaico ampio e che renda finalmente attivi alcuni importanti cittadini del paese, stiamo parlando naturalmente degli anziani. L’inclusione sociale deve farsi strada anche per i nostri over, soprattutto attraverso il dialogo sociale tra le diverse generazioni.
L’invecchiamento attivo
Invertendo il titolo del capolavoro di Cormac McCarthy, possiamo dire che sì, il nostro è un paese per vecchi, ma proprio per questo bisogna far sì che questa grande fetta di popolazione si partecipe dell’attività economica del Paese. Ed ecco quindi il concetto di Silver Economy, concetto che si propone al fine di sfruttare il potenziale d’acquisto della terza età e che prende sempre più piede con il crescere delle aspettative di vita e della longevità dei nostri connazionali. Che nel nostro Paese poi ci sia una percentuale media di età avanzata a tratti anche preoccupante, lo sa bene anche la nostra premier Meloni, che da tempo parla di incentivi per favorire le nascite e aumentare la natalità, unica soluzione per abbassare la media anagrafica nazionale.
Anche per queste ragioni non si può più prescindere dalla Silver Economy, con pianificazioni scrupolose che rendano i nostri over sempre più attivi nella vita economica del nostro Paese. Lo sa bene Daniela Boccadoro Ameri, presidente del Silver Economy Forum, evento che dal 2019 si tiene ormai ogni anno e che anche in questo 2024 ha visto importanti punti messi a fuoco. A tal proposito la presidente dichiara:
“Vogliamo una società più giusta e preparata al futuro, nella quale gli anziani avranno un ruolo sempre più importante e centrale che merita di essere valorizzato, in sintonia con gli obiettivi tracciati dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”.
Silver Economy, dialogo tra generazioni e inclusività digitale
Sono diversi i punti messi a fuoco dall’evento, ma due in particolare rivestono una certa crucialità, quello della digitalizzazione e dell’inclusività, stimolando un costante dialogo tra generazioni e facendo sì che i nostri over non si isolino dal resto del Paese.
“La bussola deve essere quella dell’invecchiamento attivo: una grande sfida della nostra nuova società è infatti invecchiare in salute e senza rinunciare ai propri interessi e alle proprie passioni, tanto nella vita reale come in quella virtuale, ormai sempre più pervasiva. È importante non lasciare indietro nessuno, soprattutto nei piccoli borghi dove anche attraverso la tecnologia e la telemedicina si possono combattere l’isolamento e fornire cure assistenziali”.
Una spinta alla digitalizzazione ci arriva anche dalla stessa Inps, la quale si dice sempre più preoccupata dall’arretratezza tecnologica dei nostri over, anche nell’utilizzare gli strumenti della sua piattaforma, ormai mezzo imprescindibile per rimanere in contatto con la pubblica amministrazione. Ma cosa possono fare i giovani per aiutare gli anziani a rafforzare la Silver economy del paese? Ancora le parole di Ameri accorrono in nostro aiuto:
“Importante anche il lavoro intergenerazionale: i giovani possono aiutare i senior e viceversa attraverso uno scambio reciproco di saperi, saggezza e conoscenza. Un fronte su cui il Silver Economy Forum ha già intrapreso un percorso insieme al Comune di Genova, anche attraverso la figura dell’health city manager nella persona di Luciano Grasso, e di cui abbiamo portato testimonianza a Roma”.
I punti principali…
- il Paese non può prescindere dalla vita sociale del nostri over per mantenere salda l’economia;
- la silver economy si propone come concetto atto a sfruttare il potenziale d’acquisto della terza età;
- dialogo tra generazioni e digitalizzazione sono due elementi fondamentali per evitare l’isolamento degli over.