“Gli orologi hanno accelerato l’ascesa del capitalismo. La gente ha smesso di pensare all’eternità. Ha cominciato a concentrarsi sulle ore, ore misurabili, ore lavorative, e a usare il lavoro in modo più efficiente“, afferma Don DeLillo. Ormai siamo sempre alle prese con una sorta di corsa contro il tempo. Ventiquattro ore al giorno, spesso, sembrano non bastare. Non a caso tutti quanti, almeno una volta nella vita, abbiamo desiderato di poter contare su delle giornate più lunghe.
Alle prese con i vari impegni, sia lavorativi che professionali, d’altronde, riuscire a conciliare tutto può risultare particolarmente complicato.
Le agevolazioni per chi assiste un famigliare non autosufficiente
In base a quanto previsto dall’articolo 1 della Legge 104 del 5 febbraio 1992,la Repubblica italiana:
“a) garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona handicappata e ne promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società”.
Al fine di raggiungere questi obiettivi il Governo mette a disposizione delle misure attraverso cui garantire un valido sostegno alle persone affetta da uno stato di disabilità. Ne sono un chiaro esempio i permessi Legge 104, a cui possono accedere i genitori, il coniuge, il convivente more uxorio in caso di unione civile, parenti e affini entro il secondo grado. In casi particolari ne possono fare richiesta anche parenti e affini fino al terzo grado.
Legge 104, è possibile decidere l’orario di lavoro
Grazie alla Legge 104 i lavoratori disabili e coloro che prestano assistenza a un famigliare con handicap grave possono assentarsi per due ore al giorno dal lavoro.
Ma è possibile decidere l’orario di lavoro? Ebbene, la normativa vigente non stabilisce se i titolari di legge 104 possano effettivamente modificare l’orario a proprio piacimento. A fornire delucidazioni in merito ci hanno pensato diverse sentenze della Corte di Cassazione e risposte a vari interpelli dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero del Lavoro. Il tutto fermo restando la necessità di trovare una soluzione che si riveli essere un valido compromesso sia per i lavoratori che l’azienda.
Entrando nei dettagli, i titolari di legge 104 possono decidere l’orario di lavoro. Devono però concordarlo e programmarlo sempre con il datore di lavoro, preferibilmente almeno un mese prima. In particolare i lavoratori del settore pubblico devono programmare l’orario in modo tale da garantire la continuità di servizio. Una volta trovato un accordo, l’orario non potrà essere modificato a piacimento, tranne che nei casi di urgenza.
Come programmare i permessi 104
Sia i lavoratori del settore pubblico che privato devono stabilire all’inizio del mese quando beneficiare dei tre giorni di permesso. Entrando nei dettagli, attraverso l’interpello numero 31 del 2010, il Ministero del Lavoro ha stabilito che:
“Stante l’assenza di una disciplina normativa in ordine alle problematicità oggetto di interpello, occorre richiamare principi di carattere generale volti a contemperare la necessità di buon andamento dell’attività imprenditoriale con il diritto all’assistenza da parte del disabile. In tal senso si ritiene possibile, da parte del datore di lavoro, richiedere una programmazione dei permessi, verosimilmente a cadenza settimanale o mensile, laddove:
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il lavoratore che assiste il disabile sia in grado di individuare preventivamente le giornate di assenza;
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purché tale programmazione non comprometta il diritto del disabile ad una effettiva assistenza”.
I lavoratori con grave disabilità, è bene sottolineare, non sono obbligati a programmare i permessi.