Legge 104, congedo straordinario e permessi lavorativi, il quesito di una nostra lettrice:
Buongiorno, da anni mi occupo di un ex collega di ufficio, lui e la moglie senza figli. Io quando li ho conosciuti avevo 20 anni sono entrata giovanissima in ufficio ed ho conosciuto N. poi la moglie C. e da li lunghi anni passati insieme in allegria. In tutti i momenti di malattia e difficoltà ci sono sempre stata. Nel 2016 muore C. dopo anni di cecità dovuta ad una maculopatia alla fine si era aggiunta anche la sclerosi.
N.
Chiedo al primario di rivolgersi al Procuratore della Repubblica e chiedo di nominarmi amministratore di sostegno nonostante non ci sia nessuna parentela, mi viene emesso un Decreto d’urgenza che mi nomina amministratore da allora è stato operato, gli ho fatto cambiare residenza e regione e gli ho fatto stabilire la residenza a casa mia, è stato operato anche al femore ed è invalido al 100% con accompagno in attesa di rinnovo ( l’accompagno è trascorso un anno e ancora non abbiamo preso nessuna mensilità).
Io lavoro e sono una dipendente e per assisterlo come amministratore non ho diritto a nessun permesso in ufficio e nessuna tutela. È corretto secondo lei? Grazie Sonia.
Ho trattato la figura dell’amministratore di sostegno per l’esenzione bollo, le cito parte dell’articolo.
Amministratore di sostegno del disabile
Con la legge 6/2004 viene inserita una nuova figura a tutela del lavoratore disabile, che può compiere atti di natura amministrativa e fiscale per conto del disabile. In riferimento alle agevolazioni fiscali, i permessi e il congedo straordinario con legge 104, questi non possono essere fruiti.
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