Rottamazione avvisi bonari 2023 nella bozza della Legge di Bilancio: come si calcola la sanzione unica

La Legge di bilancio 2023 permette di rottamare anche gli avvisi bonari, il contribuente risparmia sulle sanzioni dovute al Fisco
2 anni fa
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avvisi bonari
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Oltre alla rottamazione delle cartelle, la nuova Legge di bilancio prevede anche la definizione agevolata degli avvisi bonari da controllo automatico, ex art.36-bis del DPR 600/1973. L’intervento della Legge di bilancio copre tutti i passaggi legati agli adempimenti fiscali, dalla presentazione della dichiarazione dei redditi fino all’attività di controllo del Fisco compresa la fase relativa al contenzioso.

In tal senso va la rottamazione degli avvisi bonari, che si estende sia agli avvisi per i quali non è ancora scaduto il termine di pagamento sia a quelli rispetto ai quali il contribuente sta già pagando con un piano di rateazione.

Per chiudere la partita con il Fisco, il contribuente dovrà versare le sanzioni nella misura del 3% senza alcuna riduzione sulle imposte non versate o versate in ritardo.

Gli avvisi bonari da controllo automatico

Con i controlli automatici il Fisco può:

  • correggere gli errori materiali e di calcolo commessi dai contribuenti nella determinazione degli imponibili, delle imposte, dei contributi e dei premi;
  • correggere gli errori materiali commessi dai contribuenti nel riporto delle eccedenze delle imposte, dei contributi e dei premi risultanti dalle precedenti dichiarazioni;
  • ridurre le detrazioni d’imposta e/o le deduzioni dal reddito indicate in misura superiore a quella prevista dalla legge ovvero non spettanti sulla base dei dati risultanti dalle dichiarazioni;
  • ridurre i crediti d’imposta esposti in misura superiore a quella prevista dalla legge ovvero non spettanti sulla base dei dati risultanti dalle dichiarazioni;
  • controllare la corrispondenza con la dichiarazione e la tempestività dei versamenti delle imposte, dei contributi e dei premi dovuti a titolo di acconto e di saldo e delle ritenute alla fonte operate in qualità di sostituto d’imposta.

Nel caso in cui il Fisco rileva delle incongruenze nella dichiarazione dei redditi, invia al contribuente una comunicazione di irregolarità, ossia l’avviso bonario. Il contribuente può pagare il dovuto entro 30 giorni dalla ricezione dell’avviso.

In tale caso beneficia di una riduzione delle sanzioni a 1/3.

Il pagamento di quanto dovuto può essere anche rateizzato:

  • in massimo otto rate trimestrali di pari importo per debiti fino a 5.000 euro;
  • 20 rate se il debito è superiore a cinquemila euro.

L’importo della prima rata deve essere versato entro il termine di trenta giorni dal ricevimento della comunicazione.

La rottamazione degli avvisi bonari

Veniamo ora alla definizione agevolata degli avvisi bonari.

Grazie alla nuova legge di bilancio, il contribuente potrà definire con grossi vantaggi gli avvisi bonari rispetto ai quali:

  • non è ancora scaduto il termine per il pagamento (30 giorni);
  • c’è già un piano di dilazione in essere.

Nel primo caso, il contribuente sarà tenuto a versare le imposte e i contributi previdenziali (si pensi a quelli dovuti oltre il minimale reddituale), gli interessi e le somme aggiuntive. Sono dovute le sanzioni nella misura del tre per cento senza alcuna riduzione sulle imposte non versate o versate in ritardo (di norma per gli avvisi bonari le sanzioni sono pari al 10% ossia 1/3 della sanzione del 30% ex art.13 D.Lgs. 471/1997). Il pagamento del dovuto può essere rateizzato sulla base delle regole viste nel paragrafo precedente.

Nel caso in cui contribuente sta già pagando l’avviso bonario, sarà sempre tenuto a pagare il debito residuo a titolo di imposte e contributi previdenziali, interessi e somme aggiuntive. Risparmierà però sulle sanzioni che saranno dovute nella misura del tre per cento. Nei fatti non ci sarà alcuna riduzione sulle imposte residue non versate o versate in ritardo. Il pagamento rateale prosegue secondo le modalità e i termini previsti per il piano di dilazione in corso.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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