Licenziamento legittimo se il dipendente si allontana dal posto di lavoro per una pausa caffè, soprattutto se produce rallentamenti nell’attività lavorativa. Ad affermalo la Corte di Cassazione, sezione lavoro.
Licenziamento per pausa caffè
La massima origina da un contenzioso tra la banca di Credito Emiliano e un impiegato che si era allontanato dal posto di lavoro per andare al bar, incurante della presenza di ben quindici clienti in fila.
La sentenza
Il caso è stato sottoposto al giudizio per ben due volte ai giudici. Nel 1998 il dipendente era stata licenziato perchè si era rifiutato di effettuare un’operazione complessa richiesta da un cliente, e poi dopo sei giorni, aveva lasciato la cassa aperta ed i soldi incustoditi poichè era andato al bar senza registrare l’ultima operazione. Una volta reintegrato, il caso è stato sottoposto alla Cassazione che aveva avuto modo fi affermare che “la giusta causa di licenziamento di un cassiere di banca, affidatario di somme anche rilevanti, dev’essere apprezzata con riguardo non soltanto all’interesse patrimoniale della datrice di lavoro ma anche alla potenziale lesione dell’interesse pubblico alla sana e prudente gestione del credito”.
Gli Ermellini hanno dato ragione al Credito Emiliano che aveva licenziato il dipendente. Dice la Corte che è un comportamento negligente quello del cassiere di banca che, incurante della fila di quindici clienti in attesa, lascia la cassa aperta per andare in pausa caffè e definisce senza rilievo l’esistenza della prassi aziendale invocata dal lavoratore, poichè non incide sulla valutazione della negligenza della condotta accertata in secondo grado.