Licenziamento dopo molestie sessuali: denuncia e risarcimento diventano più facili

Molestie sessuali in ufficio rifiutate e licenziamento (illegittimo): denunciare il datore di lavoro e ottenere il risarcimento diventa più facile?
8 anni fa
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Subire un licenziamento dopo il rifiuto di molestie sessuali in ufficio è una situazione paradossale in cui, purtroppo ancora oggi, si trovano molte donne. Si tratta certamente di licenziamento illegittimo che rientra nei casi di ritorsione ma il punto è che non sempre provarlo è facile.

Su questo punto però la sentenza n. 23286 del 15 novembre 2016 della Corte di Cassazione  ha aperto nuove possibilità: se a confermare di essere state tata oggetto di avances erotiche da parte del capo sono anche colleghe o ex colleghe, e quindi più di una dipendente, è più facile dedurre che si tratti di una fattispecie di molestie sessuali.

Nel caso specifico infatti, viste le plurime testimonianze, i giudici hanno condannato il datore di lavoro alla reintegra e al risarcimento delle donna vittima prima di molestie e poi di licenziamento discriminatorio.

Una posizione, quella della giurisprudenza in analisi, che ci spinge a riflettere ancora una volta su quanto sia importante denunciare certi episodi senza lasciarsi condizionare dalla paura di giudizi o ritorsioni. L’omertà non va solo a proprio svantaggio ma potrebbe impedire anche ad altre donne di far valere le proprie ragioni.

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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