La lega ha appena proposto l’innalzamento del limite al contante a 10 mila euro. Per il centro destra, non ci sarebbe alcuna prova che la circolazione del contante possa essere terreno fertile per gli evasori fiscali. In Germania non vi è alcun limite pur avendo una evasione fiscale molto più bassa. Tale affermazione non sembrerebbe convincere i detrattori di questa proposta. Il caso della Germania è completamente diverso rispetto a quello Italiano. Sulla questione è intervenuto Carlo Cottarelli (economista e parlamentare del PD), il quale, con un recente post pubblicato sulla propria pagina Facebook, ha voluto dare il suo parere in merito a questa vicenda.
Limite al contante, le modifiche normative degli ultimi anni
La vicenda del tetto al limite del contante non sembra riuscire a trovare pace. La modifica proposta dalla Lega è la decima negli ultimi 20 anni.
Il comma 3-bis, introdotto dal decreto fiscale collegato alla legge di bilancio 2020, ha disposto una graduale diminuzione di tale soglia, inizialmente fissata a 3 mila euro, abbassandola a 2 mila euro per il periodo dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021 e a mille euro a decorrere dal 1° gennaio 2022.
Con il decreto “Milleproroghe” si è poi deciso di rinviare la riduzione a mille euro soltanto a partire dal prossimo anno. adesso è molto probabile che tale soglia non verrà abbassata affatto, anzi, con la proposta appena presentata dalla Legga, è verosimile che il limite al contante sarà aumentato, forse anche fino a 10 mila euro.
Perché non ha senso paragonare l’Italia con la Germania?
Il fatto che la Germania non ha limite al contante e poca evasione fiscale non significa che questo non sia uno valido strumento di lotta all’evasione. È quanto sostenuto dall’economista e parlamentare del PD Carlo Cottarelli con un recente post sulla sua pagina Facebook. Prima di tutto, “nel fare confronti non si può guardare a un singolo caso.
Il secondo luogo occorre distinguere tra causa ed effetto: in Germania non hanno bisogno di un limite al contante per combatterla.
Lasciare traccia delle transazioni può scoraggiare il nero. Ma, cosa più importante, un recente studio della banca d’Italia sembrerebbe aver dimostrato una relazione di causa ed effetto tra tale limite e la diffusione dell’evasione fiscale. In particolare, si legge nel report:
“Un aumento della quota di transazioni in contanti determinerebbe, a parità di condizioni, un incremento dell’incidenza dell’economia sommersa; quest’ultima sarebbe cresciuta anche a seguito dell’innalzamento della soglia di uso del contante da 1.000 a 3.000 euro, in vigore dal 2016 con l’obiettivo di sostenere la domanda. Sebbene le metodologie adottate presentino alcuni limiti, il lavoro mostra che le restrizioni all’uso del contante possono essere efficaci nel contrasto all’evasione fiscale”
L’idea di alzare il tetto all’uso del contante a 10.000 euro, per Cottarelli, “appare incoerente con l’intenzione del governo di intensificare la lotta all’evasione fiscale”.