Con un emendamento al decreto milleproroghe è stato deciso il rinvio dell’abbassamento del limite all’uso del contante, da 2.000 a 1.000 euro, al 2023. Il limite di mille euro era diventato operativo lo scorso 1° gennaio, per effetto del decreto fiscale 2020, ma che adesso viene nuovamente sconfessato.
La questione sembrerebbe non riuscire a trovare una quadra definitiva. Si tratta, infatti, della decima modifica in 20 anni.ì
Il limite all’uso del contante torna a 2.000 euro
Limitare l’uso del contante, secondo molti osservatori, è un efficace metodo di lotta all’evasione.
Dopo l’approvazione dell’emendamento, che di fatto riporta il limite del contante a 2.000 euro per tutto il 2022, la maggioranza si trova più che mai spaccata, e a dirlo è stata la leader dell’unico grande partito di opposizione. In queste ore, Giorgia Meloni ha così twittato:
“la maggioranza si è spaccata su un provvedimento importante per famiglie e imprese: siamo riusciti a portare a casa un primo, piccolo, ma significativo risultato per favorire l’economia reale. Questa è la dimostrazione che un’alternativa alla deriva tecnofinanziaria dell’ultimo decennio è possibile, e noi continueremo giorno e notte a lavorare per dare una nuova speranza all’Italia”.
Dall’altra parte, il movimento 5 Stelle attacca la destra e, in particolare, la Lega di Matteo Salvini:
“Questa notte la destra ha votato per un innalzamento del tetto del contante, una retromarcia rispetto alla strada che ho intrapreso in questi anni al Governo con la spinta sul cashback, la digitalizzazione e la tracciabilità dei pagamenti”. Ha dichiarato l’ex Premier Giuseppe Conte, che prosegue: “Una mossa che finisce per favorire l’economia sommersa. In un Paese con circa 100 miliardi annui di evasione non si dovrebbero costruire scorciatoie per il malaffare, ma nuove strade, nuove scuole, nuovi ospedali proprio con le risorse recuperate da circuiti illegali.
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