Limite contanti 2025. Regole nazionali o UE?

Nel 2025, il limite al contante in Italia è fissato a 5.000 euro, mentre a livello europeo è previsto un tetto uniforme di 10.000 euro
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1 mese fa
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Il limite all’utilizzo del contante è finalizzato a contrastare fenomeni come l’evasione fiscale, il riciclaggio di denaro e altre attività illecite. Nel 2025, la normativa relativa ai limiti per l’uso del contante si basa su disposizioni sia nazionali che europee.

Salvo possibili ma comunque improbabili cambiamenti da parte della L. di bilancio 2025, attualmente in discussione alle Camere, la soglia di utilizzo di denaro contante rimarrà invariata anche per il prossimo anno.

Da qui esamineremo i limiti vigenti in Italia, le direttive dell’Unione Europea e le possibili evoluzioni future.

I limiti a livello nazionale

In Italia, il limite all’uso del contante è disciplinato dall’art. 49 del D.Lgs. n. 231/2007, così come modificato nel tempo da varie leggi finanziarie.

Nello specifico, il comma 3-bis dell’articolo 49 del D.Lgs 231/2007 prevede che:

A decorrere dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2022, il divieto di cui al comma 1 e la soglia di cui al comma 3 sono riferiti alla cifra di 2.000 euro. A decorrere dal 1° gennaio 2023, il predetto divieto di cui al comma 1 è riferito alla cifra di 5.000 euro.

A partire dal 1° gennaio 2023, il tetto massimo per le transazioni in contante è dunque fissato a 5.000 euro. Limite previsto dalla Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022).

Questo limite si applica a qualsiasi pagamento tra privati, imprese, professionisti. Infatti la norma fa riferimento: ai trasferimenti di denaro contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, siano esse persone fisiche o giuridiche.

Si ponga attenzione al fatto che ai fini del rispetto della normativa sui limiti all’utilizzo del del contante,

  • rileva il valore complessivo dell’operazione;
  • a ogni fattura corrisponde un’autonoma operazione, in relazione alla quale vanno osservate le prescrizioni di legge sul trasferimento del contante.

Da qui, “frazionare un pagamento riferito ad un’operazione unitaria non vale ad escludere l’illecito sanzionato, trattandosi di una condotta elusiva del divieto di legge”.

Si vedano le FAQ del MEF sull’utilizzo del denaro contante nei rapporti commerciali.

La violazione delle soglie previste comporta sanzioni amministrative pecuniarie, con un minimo di 1.000 euro.

Limite contanti 2025. Regole nazionali o UE?

Con il nuovo Regolamento (UE) 2024/1624 relativo alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo l’Unione Europea ha previsto una specifica soglia di utilizzo del contante in ambito UE.

Lart.80 del Regolamento citato dispone che:

Le persone che commerciano beni o forniscono servizi possono accettare o effettuare un pagamento in contanti fino a un importo di 10 000 EUR o importo equivalente in valuta nazionale o estera, indipendentemente dal fatto che la transazione sia effettuata con un’operazione unica o con diverse operazioni che appaiono collegate.

Il limite UE sembrerebbe applicarsi ai soli scambi commerciali, comprese le prestazioni di servizi.

Saranno esclusi dall’obbligo di rispettare il suddetto limite: i pagamenti tra persone fisiche che non agiscono nell’esercizio di una professione; i pagamenti o ai depositi effettuati presso i locali degli enti creditizi, degli emittenti di moneta elettronica.

La nuova soglia di 10.000 euro sarà operativa solo dal 10 luglio 2027. Lo prevede direttamente il regolamento in parola.

Attenzione però, i singoli stati membri possono prevedere limiti nazionali all’utilizzo del contante più bassi rispetto alla soglia di 10.000 euro. Le soglie nazionali però dovranno essere notificata all’Unione Europea.

Ciò dovrà avvenire entro tre mesi dall’introduzione della misura nel singolo Stato membro.

Inoltre, i limiti inferiori alla soglia di 10.000 euro già esistenti a livello nazionale continuano ad applicarsi. Gli Stati membri avrebbero dovuto notificare tali limiti alla Commissione Europea entro lo scorso 10 ottobre 2024.

Prospettive future

Le prospettive future sul limite all’uso del contante sono strettamente legate all’evoluzione normativa sia a livello nazionale che europeo.

In Italia, potrebbero essere introdotte ulteriori restrizioni per allinearsi alle raccomandazioni internazionali o in risposta a esigenze di controllo fiscale. A livello UE, il limite di 10.000 euro rappresenta un primo passo verso un’armonizzazione più ampia. Tuttavia potrebbero emergere nuove direttive che impongano soglie ancora più basse per uniformare le normative tra gli Stati membri.

Un altro aspetto cruciale è il crescente utilizzo dei pagamenti digitali, incentivato anche da politiche volte a ridurre la circolazione del contante. Tale tendenza potrebbe portare a un progressivo abbassamento dei limiti di utilizzo del contante.

Riassumendo…

  • Finalità limite sul contante: Il limite all’uso del contante mira a combattere evasione fiscale, riciclaggio e altre attività illecite, con regole basate su normative nazionali ed europee.
  • Normativa nazionale: in Italia, il limite massimo è di 5.000 euro dal 1° gennaio 2023, regolato dall’art. 49 del D.Lgs. n. 231/2007 e dalla Legge di Bilancio 2023.
  • Normativa europea: a livello UE, il Regolamento 2024/1624 introduce un limite di 10.000 euro per le transazioni in contante a partire dal 2027, con possibilità per i singoli Stati di mantenere o introdurre limiti più bassi.
  • Obblighi di notifica: gli Stati membri devono notificare i propri limiti inferiori alla Commissione Europea entro tre mesi dall’introduzione o aggiornamento delle soglie.
  • Prospettive future: tendenza verso l’abbassamento dei limiti, sostenuta dalla diffusione dei pagamenti digitali per maggiore trasparenza e armonizzazione normativa.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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