Inizia dal 2020 la stretta anti evasione sui pagamenti cash, con riduzione (graduale) del limite contanti. Ecco che cosa precede la manovra di Bilancio sulle transazioni di denaro. Abbiamo già visto che in questo senso si muovono alcuni incentivi all’uso di pagamenti elettronici. In questo articolo esamineremo gli step dell’addio al contante.
Pagamenti in contanti: tetto massimo 2020
Il nuovo tetto dei pagamenti in contanti prevede una modifica dell’art. 49 del d.lgs. n. 231/2007.
La ridefinizione agisce su due fronti:
– la soglia oltre cui scatta il divieto al trasferimento di denaro contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualunque titolo tra soggetti diversi, indipendentemente che si tratti di persone fisiche o giuridiche;
– il tetto massimo per la negoziazione a pronti di mezzi di pagamento in valuta, da parte di soggetti che esercitano in modo professionale nei confronti del pubblico attività di cambiavalute.
La soglia (oggi di 3.000 euro), oltre cui si applicherà il divieto al trasferimento del contante tra soggetti diversi, passa a 2.000 euro a partire dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021. Tra due anni, ovvero a decorrere dal 1° gennaio 2022, scatta un’ulteriore riduzione a 1.000 euro. Inoltre viene modificato anche l’art. 63 del medesimo d.lgs. n. 231, che prevedeva, in caso di violazione dei limiti per l’uso del contante e dei titoli al portatore, una sanzione amministrativa pecuniaria che può andare da 3.000 euro a 50.000 euro.
A seguito della modifica, si stabilisce che il minimo edittale per le violazioni commesse e contestate dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 sia di 2.000 euro, mentre per le violazioni commesse e contestate dal 1° gennaio 2022 sarà di 1.000 euro.