Ci sono alcune regole e limiti imposti ai beneficiari del reddito di cittadinanza che variano o possono variare in funzione della composizione del nucleo familiare. A questo parametro corrisponde una scala di equivalenza.
“Buongiorno, per primo le faccio i miei più veri complimenti ,la seguo sempre,oggi vorrei porle una domanda a cui nessuno sa rispondermi,dopo una lunga lotta con Inps,al quale da agosto dovevo rientrare anche io nel nucleo o meglio al calcolo della scala d’equivalenza, le spiego meglio la scala prima era 1,4 cioè mia moglie e i miei due bambini,io non c’ero perché al momento della domanda, non erano passati 12 mesi dalla data di licenziamento, quindi da agosto 2019 visto che a luglio erano passati 12 mesi,dovevo rientrare anch’io al calcolo,ma questo non è mai avvenuto,dopo varie pec questo mese si sono decisi ad aggiungere anche me nella scala d’equivalenza oltre a emettermi nel pagamento anche gli arretrati, pagamento totale di 2200 euro, di cui 1400 arretrati.Adesso potrei prelevare 180 al posto dei 140 vero?e tutti quei soldi degli arretrati entro quando dovrei spenderli??Attendo cordialmente una sua risposta mandandole un caro saluto.
Risposta al quesito: come cambia il limite di prelievo in contanti in base alla composizione del nucleo beneficiario del rdc
Spesso semplicisticamente si dice che il limite di prelievo dall’importo del reddito di cittadinanza per la spesa in contanti è di 100 euro al mese; questa cifra, però, fa riferimento al singolo titolare del sussidio. Il calcolo esatto è: 100 euro da moltiplicare per la scala di equivalenza che parte dal valore 1 a cui si aggiungerà 0,2 per ogni componente minorenne e 0,4 per ogni componente aggiuntivo maggiorenne del nucleo familiare. In questo caso, dunque, l’importo prelevabile salirà a 180 euro al mese.
In merito alla scadenza del termine di spesa per gli arretrati ricordiamo che questi non rientrano nell’obbligo di spesa mensile (obbligo peraltro sospeso a fronte dell’emergenza coronavirus per i prossimi due mesi almeno).