Limiti uso del conto corrente, ecco cosa non fare per allontanare il Fisco

Anche sull'uso del conto corrente ci sono limiti specifici da non superare per evitare di incorrere in controlli e accertamenti.
2 giorni fa
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Anche sull'uso del conto corrente ci sono limiti specifici da non superare per evitare di incorrere in controlli e accertamenti.
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Anagrafe tributaria, banca dati dei conti correnti e molto altro ancora: benvenuti nel Grande Fratello fiscale. Le autorità possono avere, in tempo reale, una visione dettagliata di tutto ciò che riguarda un contribuente.

Dai redditi dichiarati, come è ovvio, fino ai risparmi in banca. Dalla composizione del nucleo familiare alle proprietà immobiliari, tutto finisce nelle banche dati.

E commettere un errore — o anche solo un’incongruenza — rispetto a quanto contenuto in questi grandi archivi digitali è certamente qualcosa da evitare.

Oggi parliamo dei limiti nell’uso del conto corrente. Esistono comportamenti da evitare per non attirare controlli fiscali, che, una volta avviati, non si sa mai come potrebbero concludersi.

Limiti uso del conto corrente: ecco cosa non fare per allontanare il Fisco

Oggi sono in vigore limiti stringenti all’uso del contante, il che comporta un obbligo crescente di utilizzo della moneta elettronica.

Parliamo di pagamenti con carte di debito o credito, bonifici, giroconti e qualsiasi altro sistema che lasci una traccia. Cosa che, naturalmente, il contante non fa.

Lasciare tracce significa finire nelle banche dati, e come ormai tutti sanno, l’Agenzia delle Entrate ha accesso a ogni informazione, compresi i dati del conto corrente.

Esistono quindi regole precise sull’uso del conto corrente che andrebbero rispettate. Conoscerle è fondamentale per evitare di attirare l’attenzione del Fisco e rischiare un accertamento.

Naturalmente, un accertamento non è la fine del mondo. È una procedura che può capitare a molti e, in assenza di irregolarità, non comporta conseguenze. Tuttavia, i controlli fiscali restano una grande incognita: non si sa mai cosa potrebbe emergere. E passare da un semplice accertamento a una sanzione non è affatto raro.

Uso del contante limitato? Anche per il conto corrente limiti abbastanza rigidi

Quando parliamo di limiti all’uso del conto corrente, ci riferiamo al fatto che ogni contribuente, cliente di una banca o di un altro intermediario finanziario, deve prestare attenzione alle operazioni effettuate.

Infatti, banche e intermediari sono obbligati a segnalare all’Agenzia delle Entrate eventuali operazioni sospette o economicamente rilevanti.

E anche se il conto corrente è personale, e i soldi sono legalmente del titolare, esistono operazioni sotto controllo costante, come ad esempio quelle in entrata e in uscita dall’estero.

In questo ambito, si parla di rischio riciclaggio, evasione fiscale e altre ipotesi gravi. Chi effettua transazioni internazionali è esposto a un elevato rischio di segnalazione.

È importante sapere che le banche possono inviare segnalazioni all’Agenzia delle Entrate anche senza informare il correntista. In pratica, per bonifici esteri con importi superiori a determinate soglie, la segnalazione può essere “silenziosa”.

In ogni caso, sia per operazioni in uscita che in entrata, è sempre consigliabile indicare una causale chiara, in grado di eliminare ogni dubbio.

Bonifici, prelievi e tutte le cose da sapere per evitare controlli e segnalazioni al Fisco

Per evitare equivoci, va detto che un accertamento fiscale può risolversi semplicemente giustificando l’operazione. Nessuna preoccupazione, quindi, se il movimento non deriva da attività illecite.

In Italia, la soglia oltre la quale i bonifici possono attirare l’attenzione automatica del Fisco è fissata a 5.000 euro.

Se l’Agenzia delle Entrate individua un movimento “sospetto”, il contribuente sarà chiamato a fornire una giustificazione. In questi casi, l’Agenzia adotta la procedura del contraddittorio preventivo, convocando il soggetto interessato e chiedendo la documentazione necessaria.

Un’altra operazione molto comune da monitorare è quella dei prelievi in contanti.

Il limite all’uso del contante è fissato a 5.000 euro, ma per quanto riguarda i prelievi mensili dal conto corrente, la soglia attuale è di 10.000 euro al mese.

Superare questa soglia in un solo mese comporta per la banca l’obbligo di segnalazione all’UIF (Unità di Informazione Finanziaria). In certi casi, anche la Guardia di Finanza può essere coinvolta.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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