L’impatto dell’intelligenza artificiale sulle pensioni future

Aspetti positivi e negativi dell’intelligenza artificiale. Come potrebbe cambiare la gestione della previdenza e gli importi delle pensioni.
9 mesi fa
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L’intelligenza artificiale (IA) avrà un impatto significativo sulle pensioni in futuro, sia in positivo che in negativo. Anche se è ancora presto per sapere come andranno le cose si intuisce che ci saranno cambiamenti radicali nel modello economico dei Paesi più sviluppati e, di conseguenza, sull’aspetto dell’occupazione. In altri termini, milioni di posti di lavoro spariranno in tutto il mondo per lasciare spazio a nuove attività legate all’uso del IA.

Ma non è detto che questo cambiamento del modello economico e produttivo sia negativo.

Come avvenne in passato per la rivoluzione industriale o più recentemente con l’avvento di internet agli inizi del secolo, la qualità della vita in genere è migliorata. Per tutti.

Volendo fare un esempio, se un tempo per fare tre pezzi di ferro occorrevano tre operai, oggi, grazie alle tecnologie e all’automazione, ne basta uno per ottenere la stessa quantità di prodotto. Ma il fabbisogno è cresciuto del triplo, pertanto non si è perso nulla in termini occupazionali.

Intelligenza artificiale e pensioni future

E sarà così anche con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale che sicuramente porterà molti benefici e cambiamenti negli stili di vita quotidiana. Fra gli aspetti positivi da considerare, ci sarà maggiore efficienza e automazione soprattutto nel settore terziario. L’IA può automatizzare molte attività amministrative legate alle pensioni, come la gestione dei reclami, l’elaborazione delle domande e la verifica dei dati. Ciò può ridurre i costi e migliorare l’efficienza del sistema.

Ma ci sarà anche una migliore analisi dei dati e sulle previsioni. L’IA può essere utilizzata per analizzare grandi volumi di dati sui contributi previdenziali, i rendimenti degli investimenti e le tendenze demografiche. Ciò può aiutare i governi e i fondi pensione a prendere decisioni più precise sulla gestione del sistema pensionistico.

Non solo. L’IA può essere utilizzata per creare piani pensionistici personalizzati in base alle esigenze individuali di ogni lavoratore.

Ciò può aiutare le persone a massimizzare i propri risparmi per la pensione e raggiungere i propri obiettivi di prepensionamento.

Gli aspetti negativi dell’IA

Fra gli aspetti negativi da considerare vi è sicuramente la perdita di occupazione. L’automazione indotta dall’IA potrebbe portare a una perdita di posti di lavoro, anche nel settore previdenziale. Tuttavia, è importante notare che nuovi posti di lavoro potrebbero essere creati nel settore dell’IA stessa, ma saranno meno rispetto al fabbisogno iniziale.

Ci sarà poi molta più disuguaglianza. L’accesso e i benefici dell’IA nel sistema pensionistico potrebbero non essere distribuiti equamente. Ciò potrebbe portare a una maggiore disuguaglianza tra i lavoratori con redditi diversi. Il fenomeno è già evidente oggi e in tendenziale aumento anche senza l’ausilio dell’intelligenza artificiale.

Infine ci saranno problemi di etica e privacy. L’utilizzo di dati personali da parte dell’IA solleva preoccupazioni per la privacy e l’etica. È importante garantire che i dati siano utilizzati in modo responsabile e che i diritti degli individui siano protetti.

Nel complesso, l’impatto dell’IA sulle pensioni future sarà complesso e avrà sia aspetti positivi che negativi. È importante che i governi, i fondi pensione e i lavoratori collaborino per garantire che l’IA sia utilizzata in modo da massimizzare i benefici e minimizzare i rischi. Inizialmente la perdita di posti di lavoro avrà ripercussioni evidenti sulla contribuzione dei lavoratori che avranno meno chances di ottenere una rendita futura dignitosa e sufficiente.

Riassumendo…

  • Aspetti positivi e negativi dell’intelligenza artificiale sulla previdenza.
  • L’avvento dell’IA porterà inizialmente alla perdita di molti posti di lavoro.
  • La conseguenza negativa avrà ripercussioni sulle pensioni future con ampliamento del divario fra classi sociali.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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