Lira turca sempre più giù, rendimenti bond sopra il 20%

I rendimenti dei bond turchi a 10 anni sono saliti sopra il 20% per la prima volta dopo oltre tre anni. La crisi valutaria è gravissima.
3 anni fa
1 minuto di lettura
Rendimenti bond turchi su

Non smette di precipitare la lira turca, che ieri contro il dollaro è arrivata a scambiare a 9,30. Da inizio anno, perde il 20%. I cali stanno accelerando dal taglio dei tassi della banca centrale a settembre. Il costo del denaro è stato ridotto al 18%, quando l’inflazione nello stesso mese è salita al 19,6%. Non c’è più fiducia sui mercati verso la banca centrale. E i rendimenti dei bond sovrani stanno esplodendo per via della fuga dei capitali. La scadenza a 10 anni ieri oltrepassava la soglia del 20%, toccata solamente nell’estate del 2018, quando divampava la crisi valutaria.

La scadenza a 2 anni si attestava, invece, al 18,55%.

Le perdite stanno riguardando anche i titoli in valute stranieri. I rendimenti dei bond a 10 anni in dollari sono schizzati al 7,22% dal 5,29% di inizio 2021. E così, lo spread con il Treasury di pari durata è salito di 122 punti base al 5,59%. Il titolo si è deprezzato dell’11% in meno di 10 mesi. E’ il segno che non solo la lira turca, bensì l’intero sistema finanziario di Ankara sia percepito a rischio e poco credibile. Lo spread tra bond in lire e dollari si è così ampliato anch’esso quest’anno, salendo dal 7,34% al 12,88%.

Rendimenti bond turchi esplosivi e inappetibili

Il governatore Sahap Kavcioglu ha dovuto tagliare i tassi d’interesse per non perdere il posto. Il presidente Erdogan pretende che la politica monetaria sia ulteriormente allentata fino a portare i tassi sotto il 10%. Ne sta seguendo la fuga dei capitali, che il governo cerca di tamponare richiedendo che tutti gli acquirenti di dollari presso i cambiavalute forniscano le proprie generalità per essere registrati. Una sorta di “schedatura” di stato per dissuadere le famiglie dal continuare a convertire i risparmi in valuta pesante.

I rendimenti dei bond in lire saranno pure esplosivi, ma ugualmente inappetibili. Chi avesse acquistato un titolo decennale a inizio 2021, già oggi avrebbe accusato una forte perdita sul piano valutario.

Il crollo della lira del 20% avrebbe, infatti, nettamente superato il rendimento lordo nel frattempo percepito. Sta avverandosi la profezia di Deutsche Bank della primavera scorsa, secondo la quale a fine anno il cambio contro il dollaro supererà il valore di 10. Quel che è peggio, non sembra esistere alcun “floor” per la caduta.

[email protected] 

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema OBBLIGAZIONI

Riforma fiscale, risparmi per ceto medio
Articolo precedente

Ecco come l’alta inflazione ci farà pagare più tasse: vi spieghiamo il ‘drenaggio fiscale’

BTp short term e BTp€i in asta venerdì 25 ottobre
Articolo seguente

In asta sesta tranche del BTp€i 2051: bond valutato correttamente?