Nell’epoca di telefonini e smartphone, sembra davvero difficile immaginare che potessero esistere i cosiddetti gettoni telefonici, dischetti che si utilizzavano per telefonare dalle cabine. I collezionisti sanno bene che alcuni oggetti, quando diventano obsoleti, nel giro di quale anno o decennio possono assumere un valore notevole. La numismatica si occupa esattamente di questo e, anche se i gettoni non sono vere e proprie monete, possono raggiungere oggi un valore piuttosto importante. Sono stati ritirati dal commercio il 1° gennaio 2002, quando fece il proprio ingresso nelle nostre vita la nuova moneta unica europea.
Cosa erano i gettoni telefonici e come funzionavano
L’anno di nascita del gettone telefonico è il 1927, quando vennero utilizzati per la prima volta alla Fiera Campionaria di Milano, e da quale momento sono divenuti un oggetto decisivo nella vita degli italiani, permettendo di effettuare telefonate dalle cabine telefoniche. la società che li coniava, la Società telefonica interregionale piemontese e lombarda (Stipel) decise di imprimere un marchio sul dischetto di bronzo e un acronimo corrispondente all’anno di conio. Nel 1959, un gettone ‘costava’ 30 lire, ma nel 1980 ad esempio il suo valore era salito a 200 lire. A partire dal 1976 il gettone telefonico aveva visto la concorrenza delle schede telefoniche ed era lentamente caduto in disuso. Quando nel 2002 la Telecom li ritirò dal commercio e propose un cambio favorevole, molte persone hanno deciso di conservarne qualcuno come cimelio di una vecchia epoca oramai trascorsa. Ebbene, potrebbe essere stata la scelta giusta, perché alcuni gettoni possono valere oggi anche 60 euro.
Quanto valgono oggi i gettoni telefonici
A determinare il valore odierno dei gettoni telefonici ci sono due fattori: il primo riguarda lo stato di conservazione e il secondo concerne l’anno di emissione (il codice presente sul dischetto). Nel 1979, il gettone portava la numerazione 7905 e adesso può valere fino a 15 euro (a seconda delle condizioni).
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