Da domenica scorsa Piemonte, Lombardia, Calabria e Basilicata sono nuovamente gialle e le immagini del centro di Milano preso d’assalto da migliaia di persone ha fatto il giro dei social scatenando molte polemiche. Le stesse immagini sono giunte da tutta Italia e hanno portato alla stessa conclusione.
Shopping natalizio a rischio
Lo shopping natalizio, infatti, ha fatto scattare l’allarme assembramenti nelle città e non sembrano essere serviti neppure i moniti dei Governatori che hanno raccomandato di evitare assembramenti per evitare una terza ondata subito.
Ricordiamo infatti che nelle zone gialle è possibile sia spostarsi liberamente dentro al proprio Comune che negli altri Comuni. I bar e i ristoranti sono aperti fino alle 18, mentre i negozi possono rimanere aperti fino alle 21 per permettere agli italiani di fare shopping natalizio. L’idea di tenere aperti i negozi fino alle 21 era proprio per evitare code e assembramenti in strada e davanti ai negozi stessi ma quello che è successo tra sabato e domenica ha fatto storcere il naso al Governo, che ora pensa a come evitare che queste scene possano ripetersi.
Si va verso nuove restrizioni?
Il Viminale ha comunicato che sono state controllate più di 80mila persone e sono scattate più di mille multe, oltre che 15 denunce per violazione della quarantena. “Vedo un Paese superficiale perché si dimentica che ogni giorno abbiamo centinaia di morti. Questo non viene considerato con il dovuto rispetto e la dovuta attenzione” ha detto Gino Strada, fondatore di Emergency.
Nelle prossime ore, insomma, oltre alle deroghe per i piccoli Comuni, potrebbero arrivare anche restrizioni ulteriori per evitare il via libera tutti già visto durante lo scorso weekend.
Vedi anche: Spostamenti tra Comuni a Natale e Capodanno verso il sì ma con limiti