Locali in affitto, poi accorpati: possono continuare a produrre redditi sottoposti a regimi di tassazione diversi?

Il contribuente chiede se i due contratti di locazione possano continuare a produrre redditi sottoposti a regimi di tassazione diversi.
3 anni fa
1 minuto di lettura
Locazioni brevi, arriva la banca dati: obblighi e sanzioni per i gestori
© Licenza Creative Commons

L’Agenzia delle entrate, con la risposta all’interpello n. 28 del 17 gennaio 2022, ha fornito utili chiarimenti in merito alla possibilità che i contratti di locazione di due unità immobiliari, poi accorpate, possano continuare a produrre redditi sottoposti a regimi di tassazione diversi (ordinario e cedolare secca). Vediamo meglio di cosa si tratta.

Il quesito del contribuente

L’istante è proprietario di due unità commerciali, categoria C/3 e C/1.

Entrambi gli immobili sono stati posti in locazione allo stesso conduttore. Ad uno dei due contratti è stato applicato il regime sostitutivo della “cedolare secca”, in quanto consentito dalla normativa vigente anche per gli immobili di categoria catastale C/1.

In seguito, sono stati eseguiti dei lavori di accorpamento. Gli immobili in argomento sono stati accatastati in un’unica unità immobiliare di categoria C3, senza che però venissero modificati i contratti di locazione originari.

Ciò premesso, l’istante chiede se ai fini fiscali, i due contratti di locazione possano continuare a produrre redditi sottoposti a regimi di tassazione diversi (ordinaria e cedolare secca), fino alla scadenza naturale.

Locali in affitto, poi accorpati: bisogna stipulare un nuovo contratto

L’Agenzia delle entrate risponde al quesito del contribuente con esito negativo.

Al nuovo immobile, nato a seguito dell’accorpamento delle due precedenti unità immobiliari, è stata attribuita la categoria catastale C/3, alla quale non può essere applicato il regime fiscale sostitutivo della “cedolare secca”, che spetta agli immobili di categoria C/1, per i soli contratti stipulati nel 2019.

Ciò posto, l’Agenzia delle entrate ritiene necessario procedere alla cessazione dei contratti esistenti e alla stipula di un nuovo contratto di locazione che rispecchi l’attualità della situazione esistente.

 

Articoli correlati

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Ecobonus moto e scooter 2022: 4 modelli da scegliere per risparmiare con gli incentivi

Partite Iva, pioggia di lettere dall'Agenzia Entrate (cosa fare)
Articolo seguente

Archivio VIES, quali partite Iva devono iscriversi nel 2022