Oggi, il governo di Theresa May invia la lettera alla UE, con la quale lo informa di attivare la clausola contenuta nell’art.50 del Trattato di Lisbona, con la quale il Regno Unito inizia ufficialmente il negoziato per la Brexit. Un evento, che da mesi gli economisti spiegano potrebbe portare a una perdita di importanza di Londra nel panorama finanziario mondiale, con ripercussioni potenzialmente negative sui prezzi delle case, dopo decenni di boom quasi senza sosta. Per la prima volta dal 2008, i prezzi degli immobili nella capitale britannica sono cresciuti meno che nel resto del Regno Unito, lo scorso anno.
A gennaio, i prezzi delle case a Londra sono cresciuti su base annua del 7,3%, del 6,2% in tutto il paese. Mediamente, nella capitale bisogna sborsare 491.000 sterline per comprare un immobile, quando nel Regno Unito ne basterebbero 218.000. (Leggi anche: Prezzi case a Londra giù del 7%, pesano maggiori tasse)
Prezzi case a Londra crescono di più in periferia
E anche le cifre dell’ultimo mese parrebbero allontanare la prospettiva di uno scoppio della bolla immobiliare a Londra: prezzi in crescita mediamente dell’1,4% a +8.500 sterline. L’aspetto interessante è dove crescono e dove, invece, diminuiscono. Le cinque aree a registrare i maggiori aumenti sono state tutte in periferia: Ealing (+6,3%), Harrow (+4,8%), Kingston-upon-Thames (+3,9%), Barnet (+3,8%) e Brent (+3,7%).
Viceversa, Kensington & Chelsea, una delle aree centrali e più costose di Londra, ha visto arretrare i prezzi delle case mediamente del 19,4%, scendendo sotto i 2 milioni di sterline per la prima volta in due anni. A questo punto, la palma d’oro delle case più care spetta a Westminster. (Leggi anche: Comprare casa a Londra conviene adesso: boom di immobili invenduti)