Schiavitù digitale dietro l’angolo
Secondo il gruppo tedesco, Draghi starebbe spingendo proprio nella direzione di una nuova DDR, la vecchia Germania comunista dell’Est, dove la polizia di stato, la Stasi, era nota per la sua intrusione nelle vite private dei cittadini (per un ritratto crudo di quelli anni si invita a guardare “La Vita degli Altri”). Il vero potere passerebbe nelle mani di stato, banche e società digitali. Già, queste ultime avrebbero il controllo di una mole immensa di informazioni, grazie alle quali potrebbe conoscere ogni dettaglio della vita di una persona.
Verso un socialismo per ricchi
Ma l’invettiva contro la BCE si arricchisce di un altro tema, molto sentito in Germania: i tassi negativi. Questi rappresentano una tassa sul risparmio, ma che non può essere pagata da chi detiene contanti. Qualora tutto il denaro, invece, dovesse transitare per la banca, spiegano, alla misura non si potrebbe sfuggire. Quanto all’altro argomento forte per avallare una progressiva restrizione nell’uso del cash, l’evasione fiscale, il gruppo si chiede che senso abbia una simile misura, assodato che la criminalità riesca a fiorire anche con le transazioni elettroniche, tanto che si parla da anni di “Cyber-criminalità”. Le grandi aziende, continuano, continueranno ugualmente a pagare le tasse nei paesi dove converrà loro, mentre i cittadini comuni, che non hanno tale possibilità, dovranno farlo come oggi dove vivono. Sarà sempre più un “socialismo per ricchi”, dove i pochi fortunati riusciranno a farla franca, mentre i controlli maniacali dello stato in una società senza contante porteranno alla restrizione della libertà economica dei piccoli imprenditori e delle famiglie.