Lotta al contante: tassa del 50% e conto sequestrato per “ripulire” il denaro

La lotta al contante sta degenerando in India, dove oltre al ritiro dell'86% del cash circolante, il governo ipotizza di dimezzare i conti sospetti e di sequestrarli in parte. Dichiarata guerra anche all'oro.
8 anni fa
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Guerra senza quartiere agli evasori fiscali

Di fatto, il governo indiano starebbe proponendo ai presunti evasori fiscali un accordo molto punitivo, ovvero di disporre subito di solo un quarto delle somme depositate in conti sospetti, mentre un altro quarto sarebbe sostanzialmente “sequestrato” dal governo fino a 4 anni e la metà versata allo stato sotto forma di tasse.

Si spiegherebbe, quindi, la paura di milioni di indiani nel portare le banconote fuori corso legale in banca. Al di sopra di un certo tetto, infatti, le banche sarebbero obbligate a segnalare al Fisco le operazioni effettuate con i clienti e in un paese con un’economia sommersa gigantesca, difficilmente sarebbero in tanti a saper giustificare la provenienza del denaro scambiato.

Si stima che sia sorto nel paese un mercato nero per “ripulire” le banconote dai tagli più grossi, scambiate a sconto del 30-35%, una “tassa” informale che in molti sarebbero disposti a pagare, pur di non ricevere qualche visita sgradita dei funzionari del Fisco. (Leggi anche: Bitcoin, domanda in volata per riciclare il contante vietato)

Sarà guerra anche all’oro?

Infine, l’India sappiamo essere il secondo consumatore di oro al mondo, dopo l’India. Si stima che un terzo delle 1.000 tonnellate richieste ogni anno sia utilizzato nell’economia sommersa. Nei giorni seguenti all’annuncio-shock contro il contante, si è innescata una corsa a scambiare banconote contro oro, al fine di proteggere il proprio potere di acquisto e di sfuggire ai controlli fiscali. Con una serie di blitz presso le gioiellerie, però, lo stato ha dissuaso molto clienti e, soprattutto, venditori a utilizzare il metallo per ripulire il denaro sporco, ma non sembra che il governo sia soddisfatto.

Tra le altre misure allo studio, s’ipotizzano nuove imposte sull’oro, finalizzate a disincentivarne la domanda, oltre che un vero e proprio divieto temporaneo sulle importazioni, che arrivano alle 650-700 tonnellate all’anno.

Se davvero si procederà su questa strada, sarebbe un disastro per le quotazioni auree internazionali, mentre il mercato nero fiorirebbe ancora di più dalle 120 tonnellate trafficate lo scorso anno. In ogni caso, per gli indiani saranno tempi duri, tra divieti, tasse e sequestri ai danni del cash, che rappresenta ancora il 98% delle transazioni interne. (Leggi anche: Oro, prezzi attesi in calo e affari crollano del 75%)

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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