Lukaku al Chelsea? Maxi-plusvalenza per l’Inter, ecco l’impatto sul bilancio della cessione del belga

La vendita ai Blues sembra molto probabile. Si tratta solo sul prezzo. E la società nerazzurra segnerà una lauta plusvalenza contabile.
3 anni fa
1 minuto di lettura
Lukaku al Chelsea?

Dopo Achraf Hakimi, anche Romelu Lukaku starebbe per dare l’addio all’Inter. Il Chelsea ha già offerto alla società nerazzurra 105 milioni (90 milioni di sterline) più Marcos Alonso, che di cartellino è valutato sui 15 milioni. In sostanza, i Blues valutano l’attaccante belga intorno ai 120 milioni, cifra alla quale Steven Zhang ha risposto negativamente quasi sdegnato. Ma a Milano non esiste alcuna chiusura sulla cessione. Anzi, sarebbe solo una questione di prezzo. Pare che l’Inter sia ben disposta a liberarsi del suo bomber per almeno 130 milioni.

Non una differenza incolmabile rispetto alla prima offerta degli inglesi.

Per i conti nerazzurri, una grossa boccata d’ossigeno. Il 28-enne fu rilevato dal Manchester United due anni fa per 65 milioni di euro più 10 milioni di bonus, di cui solo la metà corrisposti. Il suo contratto scadrà solamente a fine giugno 2024, per cui a bilancio resta da ammortizzare per circa 43 milioni. Una cessione a 120-130 milioni consentirebbe all’Inter di realizzare una plusvalenza di 80-90 milioni. Si aggiungerebbe ai 27,5 milioni già iscritti con la cessione di Hakimi.

Le reti d’oro di Lukaku e i conti di Zhang

Sul piano agonistico, però, Zhang perde la sua punta di diamante, l’uomo che contribuì nel corso della scorsa stagione in misura determinante a far vincere all’Inter il suo primo scudetto dopo 11 anni. Il belga, sino a qualche giorno fa restio a lasciare Milano per Londra, a quanto pare ci avrebbe ripensato. E lo stimolo gli sarà arrivato dal maxi-stipendio di almeno 12 milioni di euro netti a stagione offerto dal Chelsea, ben più dei 7,5 milioni attualmente percepiti.

C’è un ultimo problema di natura burocratica. Lukaku beneficia all’Inter di una norma del Decreto Crescita, grazie alla quale la società versa al fisco un’IRPEF dimezzata. Questo per il fatto che sia stato ingaggiato quando era residente all’estero da almeno cinque anni, a patto che rimarrà a giocare in Italia per almeno due anni.

Il biennio scade nei prossimi giorni. Se il trasferimento avvenisse prima, l’Inter dovrebbe versare allo stato la quota di imposta risparmiata nell’unico anno fiscale in cui ha ottenuto il beneficio, cioè quello scorso. E sarebbero quasi 3 milioni, non così pochi per una società finanziariamente con l’acqua alla gola.

Ad ogni modo, sul piano strettamente contabile la cessione di Lukaku cancellerebbe 11,4 milioni lordi di ingaggio all’anno. Facendo la somma tra costo del cartellino e stipendi erogati durante le due stagioni, otteniamo che le 64 reti messe a segno dal belga in due stagioni tra campionato e altre coppe siano costate la media di 1,5 milioni ciascuna. Ma adesso Simone Inzaghi ha pochi giorni per cercare di iniziare il campionato con un attacco non troppo più debole di quello lasciatogli in eredità da Antonio Conte.

[email protected] 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema ECONOMIA

Articolo precedente

I contributi versati dopo la pensione vanno persi?

Bond della Turchia in calo
Articolo seguente

L’inflazione non smette di galoppare e i bond della Turchia cedono: rialzo dei tassi vicino