Il governo ungherese guidato dal leader populista Viktor Orbán ha invitato il Fondo Monetario Internazionale ad abbandonare il paese e a chiudere la propria sede nella capitale magiara. Nella lettera l’esecutivo ungherese, da tempo impegnato in un braccio di ferro con lo stesso Fmi, ha ringraziato la numero uno dell’Fmi Christine Lagarde per l’aiuto concesso al paese ai tempi della crisi finanziaria del 2008. La missiva, scritta dal presidente della banca centrale ungherese György Matolcsy, annuncia che il paese europeo procederà prima della naturale scadenza al rimborso dei 2,2 miliardi di euro, ultima tranche del prestito da 20 mld di euro concesso dall’Fmi nel 2008.
La lettera, chiaramente provocatoria, di fatto apre la strada alla campagna elettorale per le elezioni politiche 2014. Un appuntamento che vede il premier Viktor Orbán in prima linea. L’invio della missiva lascia intendere che la riappropriazione della sovranità economica sarà uno dei temi centrali di una campagna elettorale che si annuncia infuocata.