L’unico modo per andare in pensione a 64 anni ha questo prezzo

Attenzione perché l'unico modo per andare in pensione a 64 anni ha questo prezzo. Ovverosia, il rischio di subire sull'assegno INPS una forte penalizzazione. Ecco, nel dettaglio, come funzionerebbe.
2 anni fa
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pensione 64 anni
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Attenzione perché l’unico modo per andare in pensione a 64 anni ha questo prezzo. Ovverosia, il rischio di subire sull’assegno INPS una forte penalizzazione. Rispetto invece alla pensione che si potrebbe prendere aspettando i 67 anni. Quelli buoni, con 20 anni di contributi previdenziali obbligatori versati, per prendere la pensione di vecchiaia.

C’è in ballo infatti una proposta che sarebbe proprio l’unico modo per andare in pensione. Precisamente, una sorta di ‘opzione tutti’ a patto di aver versato almeno 20 anni di contributi.

Si tratterebbe, quindi, di una sorta di Quota 84 finalizzata a garantire una maggiore flessibilità in uscita. Vediamo allora perché nel dettaglio.

L’unico modo per andare in pensione a 64 anni ha questo prezzo

In particolare, l’unico modo per andare in pensione a 64 anni nel 2023 sarebbe vantaggioso rispetto alla Quota 102. La quale, infatti, per quel che riguarda l’anzianità contributiva richiede ben 38 anni di contributi previdenziali versati.

Pur tuttavia, è chiaro che l’unico modo per andare in pensione a 64 anni, con almeno 20 anni di contributi, farebbe sempre scattare una pensione INPS di importo più basso. E quindi, come sopra accennato, con una penalizzazione sull’assegno che in certi casi, a danno del lavoratore che va in pensione, potrebbe essere davvero eccessiva.

Quali sono i rischi per la flessibilità in uscita a partire dal prossimo anno

I rischi per la flessibilità in uscita a partire dal prossimo anno, quindi, potrebbero essere legati proprio a questo unico modo per andare in pensione a 64 anni. Sebbene, per superare la Quota 102, e lo scalone della riforma Fornero, in realtà ci siano in ballo altre proposte. Ma per il momento si attende solo che il Governo italiano torni a convocare i sindacati di Cgil, Cisl e Uil al tavolo di confronto proprio sulla revisione strutturale della previdenza pubblica. Anche perché, di questo passo, si rischia di dover aspettare 10 anni per la vera riforma pensioni.

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