I risultati del primo turno delle elezioni legislative in Francia sono ufficiali: il Rassemblement National di Marine Le Pen vince con il 33,15%, seguito dal Nuovo Fronte Popolare con il 28%, mentre Ensemble del presidente Emmanuel Macron si ferma al 20%. Male anche i Républicains con il 6,6%. La destra ha conquistato 39 seggi contro i 32 della sinistra e i soltanto 2 della maggioranza centrista uscente. Ci vorranno i ballottaggi di domenica prossima per sapere se e chi conquisterà la maggioranza assoluta in Assemblea Nazionale, pari a 289 seggi.
Macron invoca blocco repubblicano
Macron incassa la sconfitta e reagisce con un’ennesima mossa a sorpresa, cioè invocando il “blocco repubblicano” per fermare l’avanzata della destra. Il premier Gabriel Attal ha dichiarato che “non un solo voto dovrà andare al Rassemblement National”. Per questo si è già accordato con la sinistra per ritirare i candidati deboli nei collegi, al fine di creare un fronte forte e compatto per contrastare il partito di Le Pen. In pratica, ognuno dei due blocchi appoggerà l’altro dove è arrivato terzo e ha scarse probabilità di vincere.
Alleanza con sinistra estrema è rischiosa per centristi
La mossa di Macron è rischiosa. Di fatto, sdogana quella sinistra estrema e accusata di antisemitismo, che dal governo sinora ha combattuto e definito un pericolo per la Francia. Anche la sinistra rischia di perdere la faccia con un accordicchio tecnico con l’odiato Eliseo. Tant’è che ieri sera, quando il leader di France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha festeggiato il risultato a Place de la République, un gruppetto di sostenitori lo ha contestato. Gli ha urlato che non può fare la desistenza con Macron.
Comunque vada, Macron ha perso. Conquisterà molti meno seggi dei 250 di due anni fa. Per i sondaggi arriverebbe a quota 60-90. Le Pen è ufficialmente diventata la vincitrice di una tornata elettorale per le elezioni legislative. Non era mai accaduto prima. L’Eliseo non sembra più nelle condizioni di dettare l’agenda politica a Parigi. Il prossimo premier o sarà di una coalizione avversaria al presidente o probabilmente questi si vedrà costretto a sciogliere ancora una volta l’Assemblea Nazionale, scenario paventato dallo stesso Le Figaro, quotidiano di riferimento per i conservatori.
Le Pen profetizza la fine di Macron
Il galletto è la vera causa del caos politico che ha generato per via della sua arroganza incontrastata. Ha dalla sua altri tre anni di potere, che per Costituzione nessuno può portargli via. Ma l’Eliseo si sta già trasformando in un bunker per Macron. A queste elezioni si è dovuto defilare per non compromettere ulteriormente un risultato già atteso disastroso per il suo schieramento. Riconosce oramai che la Francia non gli sta dietro, che non lo sopporta per usare un eufemismo. Se Le Pen non ottenesse la maggioranza assoluta, sa che potrà finalmente contare con i suoi deputati, anche perché difficilmente ve ne sarebbe un’altra alternativa e coesa. E su un punto ha avuto certamente ragione ieri, commentando a caldo i primi risultati: “la fine di Macron è iniziata”.