Malaria, nuovi casi in Italia, dopo quasi 70 anni ritorna a colpire: consigli del Ministero della Salute

La Malaria: una malattia debellata negli anni 50, ritorna a colpire, ecco alcuni suggerimenti utili e la profilassi da eseguire (Ministero della Salute).
7 anni fa
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Un nuovo caso di malaria a Trento che ha ucciso la  piccola Sofia Zago.  L’autopsia, effettuata a Brescia, ha confermato la morte per encefalopatite malarica.

E’ da stabilire ancora come la piccola Sofia abbia contratto la malaria. Il procuratore di Trento, Marco Gallina, ha riferito: “L’autopsia ha confermato il referto e la diagnosi ospedaliera di morte per encefalopatite malarica”. “I periti adesso hanno chiesto 60 giorni di tempo per la relazione autoptica, e lavoreremo per contribuire a chiarire la vicenda”.

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La malaria ritorna dopo quasi 70 anni

La malaria è una malattia infettiva causata da un protozoo, un microrganismo parassita del genere Plasmodium, che si trasmette all’uomo attraverso la puntura di zanzare del genere Anopheles. Le zanzare infette sono dette “vettori della malaria” e pungono principalmente tra il tramonto e l’alba.

La malaria costituisce un enorme problema sanitario mondiale ed è la principale causa di morbilità e mortalità in numerose nazioni.

In Italia è scomparsa a partire dagli anni ’50 e i casi di malattia che si verificano, comunque, ogni anno nel nostro Paese sono legati soprattutto ai turisti che rientrano da paesi malarici e all’immigrazione da tali Paesi.

Soggetti a rischio

Il Ministero della Salute individua i soggetti più a rischio e li elenca nella  Circolare del 27 dicembre 2016, Prevenzione e controllo della malaria in Italia.

Donne in gravidanza o allattamento

La malaria contratta nelle donne in gravidanza aumenta il rischio di parti prematuri, aborto, morte neonatale e morte della madre. Alle donne in gravidanza si consiglia di evitare di viaggiare verso aree endemiche per malaria. Se il viaggio non può essere rimandato, oltre alla scrupolosa applicazione di misure di protezione personale, il medico curante prescriverà la profilassi farmacologica adeguata al periodo della gravidanza e alla sensibilità dei plasmodi presenti nell’ area del viaggio.

In caso di sospetta malaria in gravidanza è più che mai necessario cercare immediatamente una consulenza medica e cominciare un ciclo di terapia con farmaci antimalarici efficaci.

Età pediatrica

I bambini sono ad alto rischio di contrarre la malaria poiché possono ammalarsi rapidamente e in modo grave, pertanto, la febbre in un bambino di ritorno da un viaggio in una zona malarica deve essere sempre considerata sintomo di malaria, a meno che non sia possibile dimostrare il contrario. Il viaggio in zone endemiche, particolarmente ove vi sia trasmissione di P. falciparum clorochinoresistente, è sconsigliato per i bambini molto piccoli. Oltre alla protezione nei confronti delle 11 zanzare, essi dovrebbero seguire un regime di chemioprofilassi appropriato, secondo le prescrizioni del medico.

Soggiorni prolungati

L’aderenza e la tollerabilità alla terapia sono aspetti importanti della chemioprofilassi per le persone che prevedono di soggiornare a lungo in zone endemiche. Queste persone dovrebbero attuare la chemioprofilassi nel periodo iniziale di adattamento e nelle stagioni di massima trasmissione. In caso di rischio malarico elevato si può considerare di prolungare l’assunzione del farmaco anche oltre i tempi prescritti, dopo aver accuratamente valutato i rischi-benefici della scelta.

Immigranti viaggiatori

Ci si riferisce agli immigranti regolarmente residenti in Italia che ritornano nei Paesi di origine, endemici per malaria, per visitare i familiari rimanendoci anche per lunghi periodi di tempo. Questi presentano una probabilità 8 volte più elevata di ammalarsi di malaria rispetto ad altre tipologie di viaggiatori, e per quelli diretti in Africa occidentale tale valore sale a 10, poiché frequentemente non effettuano un’adeguata profilassi antimalarica.

Nella seconda pagina troverete tutte le informazioni per la Profilassi

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