Chi è vittima di mobbing sul lavoro ha diritto alla malattia? O sono assenza ingiustificate?
Abbiamo ricevuto una lunga lettera in redazione di un lettore che ci racconta di essere vittima di mobbing orizzontale e verticale. Vessato da colleghi e datore di lavoro, si è visto costretto a ricorrere alle vie legali. Nel frattempo, pur di non recarsi in ufficio, sta esaurendo ROL, ferie e permessi. Il demansionamento e le critiche umilianti gli hanno provocato depressione e problemi psicosomatici (in particolare ansia e alopecia).
Mobbing e stress da lavoro: diritto alla malattia
Tutti abbiamo conosciuto dei periodi di maggiore stress sul lavoro. Diverso però è il caso in cui alcune condizioni degenerano portando alla sindrome del burn out. Essere vittima di mobbing determina spesso questa situazione di disagio che può avere anche effetti psico-fisici. Crollo emotivo, ansia, insonnia, depressione e problemi psicosomatici (alopecia, dermatiti etc) sono purtroppo comuni nelle vittime di mobbing. Andare a lavoro in questo condizioni diventa un incubo. Per stare a casa bisogna inevitabilmente attingere a ferie, ROL o permessi o ci sono altre vie?
Non tutti i casi di mobbing danno diritto ad assentarsi per malattia. La storia che vi abbiamo raccontato, però, sembra assolutamente averne gli estremi. Tanto più che ci sono certificazioni mediche che accertano i danni fisici e psichici. Lo stress da lavoro non è considerato in sé una malattia ma quando comporta conseguenze sul piano fisico o psichico ci si può assentare mantenendo il diritto all’indennizzo Inail.