Il lavoratore in malattia è tenuto ad essere reperibile durante le fasce orarie, diverse tra pubblico e privato. Ma cosa succede nel resto della giornata? E’ sempre e comunque libero di fare quello che vuole? Il datore di lavoro che sospetta finta malattia del dipendente può incaricare a sue spese un investigatore privato che ne tenga sotto controllo la condotta nei giorni di assenza per malattia?
Facciamo un esempio pratico che ci aiuta a capire meglio: ad un dipendente viene riconosciuta tramite certificato medico una malattia di sette giorni per dolori alla schiena.
A nulla serve obiettare che il controllo non è avvenuto nelle ore di reperibilità perché la condotta è controproducente per lo stato di salute; e non sono state accolte dalle giurisprudenza neppure obiezioni in merito alla presunta violazione del diritto alla privacy del lavoratore controllato dal datore di lavoro tramite investigatore privato.
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