Malware portafogli digitali, nuovo allarme per gli utenti Chrome

Un malware minaccia i portafogli digitali tramite Chrome: intercetta le chiavi e ruba fondi in pochi secondi.
3 giorni fa
3 minuti di lettura
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Una nuova minaccia informatica prende di mira gli utenti più digitalizzati, colpendo direttamente i portafogli digitali attraverso un sofisticato malware che agisce sfruttando le vulnerabilità di Google Chrome. Si tratta di un attacco silenzioso ma estremamente pericoloso, perché punta a sottrarre le chiavi private dei wallet crittografici, compromettendo in pochi secondi l’accesso a fondi e risorse personali.

Negli ultimi anni i portafogli digitali sono diventati strumenti di uso quotidiano per milioni di persone: dalle criptovalute ai servizi di pagamento istantanei, passando per carte virtuali e identità digitali. Ma proprio questo successo li rende bersagli ideali per i cybercriminali, sempre più abili a sfruttare i punti deboli dei software più utilizzati.

Il caso più recente dimostra che, anche in ambienti apparentemente sicuri come il browser Chrome, il rischio è reale e concreto.

Come funziona il malware che attacca tramite browser

Questo nuovo malware, identificato come parte di una famiglia particolarmente aggressiva, opera in modo subdolo. Il primo passo è l’infezione del sistema attraverso file scaricati da fonti non verificate, link dannosi nascosti in email o siti web compromessi. Una volta installato, il malware si annida nel browser, in particolare nelle estensioni di Google Chrome, da cui riesce a monitorare le attività dell’utente e a intercettare dati sensibili.

Il funzionamento è tanto semplice quanto insidioso. Il malware agisce nel momento in cui l’utente apre il proprio portafoglio digitale tramite browser: intercetta le chiavi private, le credenziali di accesso e altre informazioni riservate, inviandole in tempo reale a un server controllato dagli attaccanti. Da lì, il passo per sottrarre fondi o spostare criptovalute è brevissimo.

Tra gli elementi più preoccupanti c’è la capacità del virus di nascondersi tra le estensioni apparentemente legittime, senza destare sospetti. Non parliamo di app malevole facilmente riconoscibili, ma di componenti del browser che possono sembrare normali, come strumenti per la produttività o il monitoraggio delle performance web. Ed è proprio questa mimetizzazione a rendere il malware difficile da individuare.

Portafogli digitali nel mirino: perché sono così vulnerabili

I portafogli digitali, soprattutto quelli non custodial basati su browser, sono tra i bersagli preferiti degli hacker. Il motivo è semplice: una volta ottenute le chiavi private, non c’è modo di revocare l’accesso o recuperare i fondi. A differenza dei conti bancari tradizionali, in cui è possibile bloccare una carta o contestare una transazione, con le criptovalute e i wallet decentralizzati la responsabilità è totalmente in capo all’utente.

Molti utilizzano estensioni di portafoglio digitale direttamente su Chrome per comodità. Questo permette un accesso rapido e una gestione intuitiva delle risorse digitali. Tuttavia, questa semplicità d’uso si traduce spesso in scarsa protezione, soprattutto se non si adottano adeguate contromisure di sicurezza.

Inoltre, i portafogli digitali contengono spesso asset di valore elevato. Anche un singolo wallet può custodire migliaia di euro in criptovalute o NFT. Questo rende ogni dispositivo infettato estremamente appetibile per i criminali informatici, che spesso operano in modo mirato, selezionando le vittime più vulnerabili o più ricche.

Come proteggersi dal malware e difendere i propri fondi

La prima regola per difendersi da questi attacchi è la prudenza nelle installazioni. Evitare di scaricare estensioni sconosciute, controllare sempre la fonte e leggere le recensioni sono pratiche fondamentali. Google stesso fornisce un indicatore di affidabilità per ogni componente aggiuntivo: verificare che sia pubblicato da un autore certificato può fare la differenza.

In secondo luogo, è consigliabile limitare l’utilizzo dei portafogli via browser, soprattutto per operazioni importanti. L’uso di wallet hardware (cold wallet), ovvero dispositivi fisici che conservano offline le chiavi private, rappresenta oggi la soluzione più sicura per chi possiede asset digitali rilevanti. Anche la segmentazione dei fondi, tenendone una parte su wallet ad accesso limitato, aiuta a ridurre i rischi.

Aggiornare regolarmente il proprio browser, utilizzare un antivirus di qualità e attivare l’autenticazione a due fattori sono altre buone pratiche che possono alzare il livello di protezione. In particolare, il doppio fattore offre una barriera aggiuntiva contro gli accessi non autorizzati, rendendo più difficile per un malware completare l’attacco. Infine, è utile monitorare i movimenti del proprio wallet, anche attraverso notifiche istantanee. In caso di attività sospette, è fondamentale agire rapidamente: cambiare le credenziali, revocare eventuali autorizzazioni e trasferire i fondi in un nuovo portafoglio.

La diffusione del nuovo malware contro i portafogli digitali lancia un segnale chiaro: la sicurezza online non può essere trascurata, soprattutto quando si gestiscono risorse ad alto valore. L’illusione che un browser moderno basti a proteggere le proprie criptovalute si sta rivelando pericolosa. Serve un approccio più consapevole, fatto di strumenti sicuri, comportamenti prudenti e aggiornamento costante. Perché in rete, la distrazione può costare molto caro.

Riassumendo.

  • Un malware si nasconde tra le estensioni Chrome per rubare i portafogli digitali.
  • Intercetta le chiavi private e invia i dati agli hacker.
  • Serve prudenza, wallet fisici e sicurezza aggiornata.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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