Mancato pagamento rate rottamazione cartelle. Cosa succede se non si paga?

Il mancato pagamento delle rate della rottamazione fa perdere la cancellazione delle sanzioni e degli interessi
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agenzia delle entrate rottamazione
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Il mancato pagamento delle rate della rottamazione costa molto caro. Infatti, la norma di riferimento prevede che non sono ammessi né pagamenti tardivi né pagamenti parziali. Ipotesi che farebbero venir meno i vantaggi della pace fiscale.  Dunque, è necessario gestire al meglio le scadenze delle rate tenendo conto non solo delle scadenze ordinarie ma della proroghe che sono intervenute di volta in volta.

Non è da escludere l’adozione di ulteriori proroghe anche per i prossimi mesi.

Nel presente approfondimento analizzeremo le conseguenze del mancato pagamento delle rate della rottamazione.

Non bisogna pensare solo alla perdite dei benefici della pace fiscale. Infatti, una volta che si decade dalla rottamazione, potrebbero ripartire le azioni esecutive e cautelari dell’Agenzia delle entrate-riscossione.

Dunque, fermi amministrativi, ipoteche, pignoramenti, ecc.

Cos’è la Rottamazione quater e come funziona?

La rottamazione-quater (Legge 197/2022, Legge di bilancio 2023) al pari delle altre rottamazioni che si sono succedete negli ultimi anni, permette al contribuente di pagare i debiti contenuti in una cartella esattoriale risparmiando su sanzioni e interessi.

In particolare, chi ha presentato domanda di rottamazione delle cartelle paga:

  • l’imposta, la tassa o il tributo indicato nella cartella (Irpef, Ires, tributi locali, bollo auto, ecc.);
  • le spese di rimborso per le procedure esecutive;
  • le spese di notifica della cartella di pagamento;
  • gli interessi di dilazione al 2% in caso di richiesta di rateazione delle somme dovute in seguito alla rottamazione.

Non devono essere pagate invece: le sanzioni collegate alla maggiore imposta dovuta nell’atto; gli interessi anche riferiti alla ritardata iscrizione a ruolo; le somme aggiuntive ai crediti previdenziali (art.27, D.Lgs. 46/99); l’aggio della riscossione. Inoltre, non devono essere pagati neanche gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo nonché sull’aggio della riscossione che per le precedenti rottamazioni era calcolato su imposta e interessi da ritardata iscrizione a ruolo.

Scadenze della rottamazione-quater

In base alla scelta che è stata indicata in fase di presentazione della domanda di adesione alla rottamazione, i pagamenti possono essere effettuati:

  •  in unica soluzione, entro il 31 ottobre 2023;
  •  in un numero massimo di 18 rate (5 anni) consecutive.

Inizialmente le prime due rate avevano scadenza il 31 ottobre e il 30 novembre 2023.

Le restanti rate, sono ripartite nei successivi 4 anni, con scadenza:  28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024.

La prima e la seconda rata sono  pari al 10% delle somme complessivamente dovute a titolo di Definizione agevolata. Le restanti rate invece saranno di pari importo.

Il pagamento rateizzato prevede l’applicazione degli interessi al tasso del 2 per cento annuo, a decorrere dal 1° novembre 2023.

Quali sono le scadenze della rottamazione per i territori alluvionati?

Si tenga conto del fatto che tutte le scadenze ordinarie sono prorogate di tre mesi per i residenti dei territori alluvionati.

Il riferimento è ai soggetti con la residenza, la sede legale o la sede operativa nei territori indicati dall’allegato n. 1 DL 61/2023 di cui alle Regioni: Emilia Romagna, Marche e Toscana.

Infatti per questi contribuenti tutti i termini ordinari di cui alla rottamazione delle cartelle sono prorogati di tre mesi. Cosicché la prima rata aveva scadenza 31 gennaio 2024; la seconda 28 febbraio. In entrambi i casi si applicano i 5 giorni di tolleranza.

Cosa Succede in caso di mancato pagamento o ritardo?

Come detto in chiusura del precedente paragrafo, la norma sulla rottamazione-quater prevede una tolleranza di 5 giorni. Dunque fino a 5 giorni di ritardo il contribuente conserva i vantaggi della pace fiscale. La situazione invece cambia radicalmente se il ritardo supera i cinque giorni oppure se vengono fatti pagamenti parziali.

Ebbene in tali casi si perdono tutti i vantaggi della sanatoria. Le rate che sono state eventualmente pagate vanno a deconto sul debito residuo indicato nella cartella esattoriale.

Ma la cosa più grave è che si perde la cancellazione di sanzioni e interessi che si era avuto per via dell’adesione.

Infatti, l’Agenzia delle entrate-riscossione provvederà a contestare oltre al capitale residuo (l’Irpef ad esempio se la cartella era relativa all’omesso o carente pagamento dell’imposta sul reddito) maggiorato delle sanzioni e degli interessi.

Dunque il mancato pagamento delle rate della rottamazione costa molto caro.

Ma non è finita qui. Infatti, chi non paga perde la protezione derivante dall’adesione alla rottamazione delle cartelle. Ora decaduta. Infatti, l’ADER potrà attivare le consuete procedure cautelari ed esecutive.

Vedi ad esempio fermi amministrativi, ipoteche, pignoramenti, ecc.

Dunque la situazione si complica e di molto.

Cosa fare una volta decaduti dalla rottamazione delle cartelle?

Una volta persi tutti i vantaggi della rottamazione delle cartelle ci sono comunque delle soluzioni.

La prima cosa che si può fare è quella di richiedere una rateazione ordinaria, ex art.19 del DPR 602/1973. Infatti, se le precedenti sanatorie prevedevano un divieto di nuova rateazione per coloro che non pagavano la rottamazione, ora non è più così.

Cosa succede se il debito era stato rateizzato prima della rottamazione?

Il discorso fatto fin qui però si complica per alcuni.

Siamo nella situazione in cui il contribuente:

  • ha ricevuto una cartella e ha richiesto una rateazione ex art.19 del DPR 602/1973;
  • non ha pagato le rate ed è decaduto dalla dilazione;
  • per il debito residuo ha presentato domanda di rottamazione delle cartelle;
  • non ha pagato le rate della rottamazione.

In questo caso, se la dilazione era stata richiesta dopo il 16 luglio 2022 non sarà possibile rateizzare il debito residuo post decadenza rottamazione.

Dunque, la scelta di pagare la rottamazione era obbligata.

Infatti, nel corso di Telefisco, l’Agenzia delle entrate ha chiarito che per le dilazioni originarie poi oggetto di rottamazione richieste dopo il 16 luglio 2022:

qualora il debitore incorra nell’inefficacia della «rottamazione-quater» relativamente a debiti per i quali era decaduto da una dilazione richiesta dal 16 luglio 2022, non può nuovamente rateizzare questi debiti, non per effetto dell’inefficacia della definizione ma della decadenza dalla vecchia dilazione.

Viceversa, in base all’articolo 15-bis, comma 3, del Dl 50/2022, in caso di decadenza dal beneficio della rateazione concessa a seguito di richieste presentate anteriormente al 16 luglio 2022, il carico può essere nuovamente rateizzato se, alla data di presentazione della nuova richiesta, le rate scadute alla stessa data sono integralmente saldate.

Proroghe e aggiornamenti sulle Scadenze

Le rate della rottamazione delle cartelle sono state oggetto di diverse proroghe.

Ad esempio le prime tre rate sono state prorogate al 20 marzo 2024 (scadenza comprensiva dei 5 giorno di tolleranza). Ciò valeva anche per i residenti dei territori alluvionati che a tale data potevano pagare le prime due rate.

La 4° rata scadeva al 31 maggio. La 5° rata al 31 luglio.

Successivamente la 5° rata della rottamazione è stata spostata al 23 settembre.

Per i territori alluvionati (vedi portale ADER):

  • la terza rata è scaduta il 31 maggio ma grazie ai 5 giorni di tolleranza, il pagamento è stato considerato tempestivo se effettuato entro il 5 giugno 2024;
  • la quarta rata è scaduta il 31 agosto. In considerazione dei 5 giorni di tolleranza concessi dalla legge, e dei differimenti previsti nel caso di termini coincidenti con giorni festivi, il pagamento è stato considerato tempestivo se effettuato entro lunedì 9 settembre 2024.

Nel caso di pagamento rateale, la quinta rata scade il 31 ottobre 2024. In considerazione dei 5 giorni di tolleranza concessi dalla legge, saranno considerati tempestivi i pagamenti effettuati entro martedì 5 novembre 2024.

Come gestire il Pagamento delle Rate

Per quanto riguarda la gestione dei pagamenti, innanzitutto va detto che si sono diverse modalità di pagamento.

Nello specifico, con una apposita FAQ sulla rottamazione cartelle 2024 viene ribadito che il versamento può essere effettuato tramite:

  • Sito ADER;
  • App EquiClick;
  • Bollettini di pagamento da presentare a sportelli bancari; uffici postali; home banking; ricevitorie e tabaccai;
  • sportelli bancomat (ATM) che hanno aderito ai servizi CBILL;
  • Postamat;
  • Sportelli di Agenzia delle entrate-Riscossione prenotando un appuntamento nei giorni dal lunedì al venerdì.

Ulteriore alternativa è quella di attivare la c.d. domiciliazione bancaria. Tramite tramite l’apposita funzionalità presente nella propria area riservata del portale ADER.

Attenzione sarà necessario ricevere sulla e-mail la conferma dell’attivazione del servizio entro 10 giorni lavorativi antecedenti la scadenza della 5° rata. In caso contrario il pagamento dovrà essere effettuato mediante le altre modalità sopra elencate. Dopo la conferma dell’attivazione del servizio, l’addebito sul conto sarà attivo a partire dalla rata successiva.

Consigli per i contribuenti sulla rottamazione delle cartelle

Il primo consiglio che si può dare a chi ha una rottamazione delle cartelle in corso è quella di monitorare continuamente le scadenze.

Noi di Investire Oggi siamo sempre sul pezzo con le ultime novità su eventuali proroghe delle rate. Dunque potrebbe essere importante aggiornarsi quotidianamente. Nonché magari attivare un alert anche sul proprio smartphone che ci avvisi in prossimità della scadenza.

Abbiamo anche un consiglio da dare ai nostri lettori che riguarda le modalità di pagamento. Pagare la rate con la carta di credito permette di rimandare l’effettivo esborso economico.

Infatti, la rata sarà addebita sul conto corrente di appoggio solo nel mese successivo. In genere al 5 del mese successivo al pagamento. Inoltre, molte banche permettono di rateizzare le spese pagate con la carte di credito.

Conclusioni

La rottamazione delle cartelle è una chance da non perdere. Non è sicuro che nella prossima Legge di bilancio ci sarà una rottamazione-quinquies. Ecco perché è meglio continuare a pagare le rate dell’attuale pace fiscale. Poi non è detto che se ci sarà una nuova rottamazione delle cartelle sarò così vantaggiosa. Infatti quella attuale permette di massimizzare il risparmio considerato che sono cancellate oltre alle sanzioni e agli interessi legali anche gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo nonché sull’aggio della riscossione che per le precedenti rottamazioni era calcolato su imposta e interessi da ritardata iscrizione a ruolo.

Ecco perché conviene evitare il mancato pagamento delle rate della rottamazione.

Riassumendo…

  • Il mancato pagamento delle rate della rottamazione fa perdere la cancellazione delle sanzioni e degli interessi;
  • il contribuente può pagare le rate con un massimo di 5 giorni di ritardo;
  • non sono ammessi pagamenti parziali;
  • non sempre è possibile richiedere una rateazione ordinaria sul debito residuo post decadenza sanatoria.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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