A marzo il BTp a 10 anni guadagna il 4% e il rendimento perde quasi mezzo punto

Il BTp a 10 anni scende sotto la soglia di rendimento del 4% e mette a segno guadagni cospicui nelle ultime settimane.
2 anni fa
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BTp 2026 con cedola 7,25%
BTp 2026 con cedola 7,25% © Licenza Creative Commons

Il “fly to quality” beneficia il mercato sovrano. Gli investitori di tutto il mondo hanno ridotto la propensione al rischio dopo che due banche americane sono fallite, una terza scricchiola e Credit Suisse è stata salvata dalle autorità tramite una fusione con UBS coperta da garanzie statali. E venerdì è esploso anche il caso Deutsche Bank. Ce n’è per tenere i soldi nel cassetto o almeno per investirli in “safe asset“, quelli percepiti quanto più sicuri possibili. Grazie a questo trend, il BTp a 10 anni si accinge a vivere l’ultima settimana del mese con un bilancio abbastanza positivo.

A marzo, ad oggi ha guadagnato il 4% in termini di quotazione. Nell’ultima seduta della settimana, sia acquistava sul mercato secondario a poco meno di 104. Alla fine di febbraio, aveva ancora una quotazione appena sotto 100.

Da inizio anno, il BTp a 10 anni mette a segno un rialzo superiore al 7%. Certo, in termini di rendimento le cose vanno meno bene per chi volesse acquistare il bond proprio adesso. A inizio marzo, il bond fruttava più del 4,40% lordo all’anno. Allo stato attuale, offre intorno al 3,95%. Dunque, perde quasi mezzo punto percentuale nel solo mese di marzo e circa lo 0,90% quest’anno. Debuttava nel 2023, infatti, a quasi il 4,85%. Il riferimento è al bond con scadenza 1 maggio 2033 e cedola 4,40% (ISIN: IT0005518128). Lo specifichiamo per via del cambio di “benchmark” nelle settimane passate.

BTp a 10 anni sconta inflazione in calo?

Lo spread si è alzato a 190 punti base, ma con capatine anche in zona 200 punti nel corso delle ultime sedute. Ciò è dovuto al fatto che la discesa dei rendimenti per il Bund a 10 anni emesso dalla Germania è stata ancora più forte. E’ noto che i titoli di stato tedeschi siano considerati “porti sicuri” nelle fasi di tensioni internazionali. La domanda sta salendo in misura più consistente e ciò ne determina un aumento proporzionalmente maggiore dei prezzi.

Ad essere scesi in settimana sono stati anche i rendimenti delle scadenze medio-brevi. Il BTp a 2 anni è passato dal 3% al 2,87% e lo spread su questo tratto della curva ora stringe anche sotto i 60 punti. Interessante notare come il biennale tedesco offra meno del 2,30% contro il 3% a cui è stato dalla Banca Centrale Europea portato il tasso sui depositi bancari. Ciò lascerebbe intendere che il mercato non crede più a ulteriori rialzi dei tassi, bensì a un loro taglio entro il medio termine. L’apprezzamento del BTp a 10 anni, poi, rifletterebbe anche aspettative d’inflazione in discesa, come possibile conseguenza del deterioramento del settore creditizio e forse dell’intera economia nell’Area Euro.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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