Importanti novità dal circuito internazionale dei pagamenti MasterCard. La società ha lanciato nei giorni scorsi carte crypto per i clienti dell’area Asia-Pacifico. Potranno utilizzarle per effettuare pagamenti on- e off-line grazie alla conversione diretta e immediata delle “criptovalute” in monete fiat locali. Sebbene non siano stati fatti nomi, la possibilità riguarderebbe Bitcoin ed Ethereum senza dubbio.
A tale fine, MasterCard ha annunciato la collaborazione con tre provider locali di servizi crypto, vale a dire Amber Group e Bitkup per la Thailandia e CoinJar per l’Australia.
Bitcoin già supera PayPal e insidia MasterCard
Ed è probabile che MasterCard voglia abbracciare l’innovazione per non rischiare di trovarsi travolta. I numeri di Blockdata parlerebbero chiaro: nel 2021, le transazioni effettuate con Bitcoin hanno superato di ben il 62% in valore quelle di PayPal. Le prime hanno ammontato a 489 miliardi di dollari per trimestre, le seconde a 302 miliardi. Certo, siamo ancora lontanissimi dai 1.800 miliardi di MasterCard o dai 3.200 miliardi di Visa. Tuttavia, il trend in fortissima crescita minaccia il primato dei due principali circuiti di pagamento nel mondo.
Peraltro, lo stesso Blockdata distingue Bitcoin da MasterCard e Visa, definendo il primo “tecnologia di risparmio” e le seconde “tecnologie di spesa”. Di fatto, anch’esso riconosce che la “criptovaluta” più popolare al mondo sia un asset acquistato come riserva di valore più che per fungere da moneta per effettuare pagamenti.
Per Crypto Smart Bitcoin è moneta nativa di internet
In Italia, Crypto Smart (www.cryptosmart.it) porta avanti proprio l’idea che Bitcoin sia un asset strategico per difendere il risparmio dalle politiche monetarie delle banche centrali nell’ultimo decennio, le quali hanno provocato tassi crescenti d’inflazione.
Il lancio delle nuove carte di credito in crypto è la dimostrazione che si stia iniziando a creare un ecosistema e quindi un utilizzo delle cripto come moneta di pagamento; le crypto non solo rappresentano una moderna difesa per mantenere il potere d’acquisto dei propri risparmi contro la svalutazione monetaria, ma soprattutto come moneta digitale, di cui il Bitcoin ha origine come moneta nativa di internet.
I dati di cui sopra confermerebbero tale opinione. In soli 12 anni di vita, Bitcoin è riuscito a superare PayPal in termini di valore delle transazioni effettuate. E ciò, malgrado gran parte dei suoi detentori non abbia in portafoglio la “criptovaluta” con l’intento di utilizzarla per pagare l’acquisto di beni e servizi, bensì per rivenderla a prezzi più alti in futuro. Come afferma Ronchi, sarebbe la prova che si tratti di una moneta nativa di internet, cioè connaturata alla diffusione delle tecnologie.