Che differenza c’è tra maternità obbligatoria, facoltativa e anticipata: a quale percentuale dello stipendio corrisponde l’indennità per la lavoratrice in gravidanza in ognuno di questi casi e per quanto tempo dura? Ci siamo occupati più volte dei diritti delle donne incinta ma la confusione su questi tipi di maternità è ancora abbastanza dilagante, soprattutto in caso di prima gravidanza.
Maternità obbligatoria: quanto dura e quanto si percepisce
La maternità obbligatoria ha una durata di cinque mesi che il includono il pre e il post parto.
Maternità facoltativa: quando tornare a lavoro dopo il parto?
La maternità facoltativa (congedo parentale), come si evince dalla definizione, è una scelta della lavoratrice. Più volte è stato sottolineato che, su larga scala, questo diritto rischia di compromettere la produttività di alcune aziende quindi si cerca di disincentivarne l’utilizzo mediante strumenti che aiutino la donna a conciliare lavoro e vita privata dopo un figlio. Va detto a questo proposito che l’indennità per la maternità facoltativa ammonta al 30% dello stipendio, cosa che suscita critiche perché inquadra questa scelta come un lusso ad appannaggio di chi, non molte, si può permettere di rinunciare al 70% della retribuzione.
Maternità anticipata obbligatoria
Diversa dalla maternità obbligatoria è quella anticipata obbligatoria che impone ai datori di lavoro, qualora le mansioni siano a rischio, di far stare a casa a riposo la lavoratrice qualora non sia possibile adibirla ad attività meno faticose o non a rischio per la gravidanza.
A proposito di gravidanza a rischio peraltro ricordiamo che, previo certificato ginecologico, le lavoratrici a rischio aborto hanno diritto alla maternità anticipata anche quando non ricorrono i requisiti appena visti. In questo caso sarà la lavoratrice stessa a fare domanda. Se entro una settimana non vi è nessuna risposta, la domanda di maternità anticipata per gravidanza a rischio si ritiene accolta.