McDonald’s lancia obbligazioni in euro per 2,5 miliardi

I bond Mc Donald's offrono rendimenti fino a 1,82% (XS1403263723, XS1403264374, XS1403264291). Le caratteristiche complete
9 anni fa
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McDonald’s torna ad emettere bond in euro. La multinazionale americana del Big Mac ha infatti completato il collocamento di prestito obbligazionario in valuta comunitaria per 2,5 miliardi a favore di investitori istituzionali. La scelta del mercato europeo da parte di McDonald’s  ha lo scopo di ottenere finanziamenti a costi molto bassi, sia perché i tassi di riferimento nella’re euro resteranno bassi ancora a lungo, sia perché la Bce ha iniziato ad acquistare anche obbligazioni corporate con rating “investment grade”.

E Mc Donald’s gode di giudizio BBB+ per l’agenzia internazionale Standard & Poor’s e Baa 1 per Moody’s. Il collocamento è stato  gestito da un pool di banche americane  

Obbligazioni McDonald’s Corporation a tasso fisso

  McDonald’s Corporation ha emesso il bond senior in euro in tre tranches a diverse scadenze con rendimenti che vanno da 0,56% per il bond a 5 anni a 1,82% per quello a 12 anni. I bond sono senior unsecured e staccano il coupon annuale a tasso fisso il 3 maggio e sono rimborsabili in unica soluzione a scadenza. Il taglio minimo negoziabile delle obbligazioni Mc Donald’s alla borsa del Lussemburgo è di 100.000 euro. Sul mercato OTC (over the counter) le obbligazioni sono già in rialzo e si acquistano tutte sopra il prezzo di collocamento, avvenuto sotto la parità. Di seguito il dettaglio delle nuove emissioni con le caratteristiche principali:   McDonald’s Corporation 0.50% 2021  XS1403263723 McDonald’s Corporation 1,00% 2023  XS1403264374 McDonald’s Corporation 1,75% 2028   XS1403264291    

McDonald’s primo trimestre in crescita e sopra le attese

  McDonald’s Corp. ha registrato nel primo trimestre 2016 profitti in crescita e di molto al di sopra delle attese del mercato, a dimostrazione dei positivi frutti del piano di turnaround. A sostenere le performance della catena di fast-food statunitense e’ stato il miglioramento negli Stati Uniti, dove le vendite a perimetro costante, grazie ai nuovi menu, sono salite del 5,4%, ben oltre il 4,6% previsto dagli analisti in Usa, ma al di sotto del 5,7% del quarto trimestre dell’anno scorso.

Le vendite internazionali sono cresciute del 5,2% spingendo cosi’ le vendite totali ad aumentare del 6,2%. Da quanto ha assunto il timone della catena quasi un anno fa, l’amministratore delegato Steve Easterbrook ha varato un programma di rilancio basato su nuovi menu, maggior trasparenza sui cibi, nuove offerte e nuovi format per i ristoranti. Nel complesso il primo trimestre si e’ chiuso con un utile netto di 1,1 miliardi di dollari, contro gli 811,5 milioni di un anno fa, per un Eps in salita da 84 centesimi di dollaro a 1,23 dollari. I ricavi sono invece calati dello 0,9% a 5,9 miliardi per colpa dell’impatto negativo delle valute estere. A cambi costanti i ricavi sarebbero saliti del 3%.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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