McDonald’s, soprattutto nel nostro paese dove la cucina è un’arte, non è stato mai eccessivamente quotato, ma certo la sua quota di mercato non è da buttare via. Negli USA, però, la più famosa catena di fast food sta perdendo irrimediabilmente clienti, posizionandosi all’ultimo posto tra i concorrenti per indice di soddisfazione del cliente: soltanto 69/100 su più di 5mila interviste. Tutto questo proprio quando McDonald’s ha deciso di cambiare faccia e presentare nuovi panini con carne fresca: perché proprio quando la catena intende puntare sulla ‘qualità’, si trova a perdere clienti? Le due questioni sono strettamente connesse, connesse in maniera paradossale.
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Perché McDonald’s perde clienti, nonostante punti alla qualità
L’elemento fondamentale nella locuzione ‘fast food’, sta ovviamente nella parola ‘fast’. Ebbene, un hamburger di carne fresca necessita di un tempo maggiore di preparazione, per cui la maggior parte dei clienti si è detta insoddisfatta per l’eccessivo tempo d’attesa. Ma di che cifre stiamo parlando? I nuovi hamburger di carne fresca impiegano circa 60 secondi in più per essere preparati rispetto a quelli congelati utilizzati solitamente – questi ultimi, in realtà, sono già precotti e tenuti in caldo, per cui davvero ci vuole un attimo per la preparazione.
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I clienti si lamentano perché al McDrive (che ricopre il 70% della cifra di mercato dell’intera McDonald’s) attendono in media 208,16 secondi per il proprio pasto (poco più di 3 minuti). Ma a quanto ammontano le perdite? Ebbene, si parla di circa 500 milioni di ordinativi in meno, tutto a vantaggio della concorrenza. Insomma: il cliente americano preferisce un hamburger di peggiore qualità ma servito un minuto prima, piuttosto che attendere un minuto in più e avere un prodotto di maggiore qualità.
Qualcuno dirà: l’America è l’America. Eppure, i trend americani arrivano sempre anche dalle nostre parti: il nodo vero è lo stile di vita. L’american way of life impone rapidità e velocità in ogni operazione perché, come diceva il più grande teorico del capitalismo, Benjamin Franklin, ‘il tempo è denaro’. Perché perdere 60 secondi per un prodotto di maggiore qualità, quando quel tempo può essere impiegato in attività produttive? Nel Meridione d’Italia scommettiamo che in pochi concorderanno.