La nuova settimana si apre con l’ennesima mossa di risiko bancario in Italia. Mediobanca ha appena annunciato il lancio di un’Offerta Pubblica di Scambio (OPS) sul 100% delle azioni di Banca Generali, controllata da Assicurazioni Generali. L’operazione valuta l’asset complessivamente 6,3 miliardi di euro, in quanto prevede il pagamento del titolo a premio a 54,17 euro (1,7 azioni Generali per ogni 1 azione Banca Generali), cioè a premio dell’11% rispetto al valore di borsa nell’ultima seduta prima dell’annuncio. Sarà finanziata attraverso la vendita per un pari importo delle azioni Generali possedute. L’operazione sarà possibile dopo l’approvazione dell’assemblea dei soci convocata per il 16 giugno.
La soglia minima di capitale in adesione per renderla valida è stata fissata al 50% più un’azione.
Attese sinergie per 300 milioni di euro
L’obiettivo dichiarato da Mediobanca consiste nell’integrare Banca Generali nel Wealth Management del gruppo, prevedendo sinergie per 300 milioni, per il 50% grazie alla riduzione dei costi, il 28% dai ricavi e il 22% dal funding. L’iniziativa arriva a pochi giorni dall’approvazione in assemblea straordinaria dell’aumento di capitale di Monte Paschi, finalizzato a finanziare l’OPS lanciata nei mesi scorsi proprio sul 100% di Piazzetta Cuccia.
Reazione di Nagel a Monte Paschi
Mediobanca controlla con il 13,1% Generali, la cui assemblea dei soci ha appena rinnovato il mandato al CEO Philippe Donnet. Fallito il tentativo degli azionisti Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin (famiglia Del Vecchio) di disarcionare il manager francese, in carica dal 2016. Tuttavia, i due sono anche tra i principali azionisti di Monte Paschi insieme al Tesoro. Questione di settimane prima che, tramite l’OPS, conquistino il Leone di Trieste a monte.
Ed è così che il CEO di Mediobanca, Alberto Nagel, è passato in queste ore al contrattacco. Con l’OPS appena annunciata, la quota in Generali sarà sostanzialmente finanche azzerata. A quel punto, il controllo della compagnia diverrebbe più complicato, attraverso Banca Generali per l’appunto. Ma il capitale di questa è per metà in mano a Trieste, che potrebbe anche restare socio di controllo. In altre parole, Monte Paschi rischia di conquistare Piazzetta Cuccia senza per questo riuscire a controllare la compagnia.
Mediobanca al test della borsa
Una mossa che Nagel avrà trovato obbligata dopo che Unicredit ha votato con il suo 6,5% per la lista di Caltagirone in assemblea, segnalando la volontà di contrastare l’attuale management anche di Mediobanca. Resta da vedere quale sarà la reazione del mercato. Se il titolo di Piazzetta Cuccia salisse ulteriormente a Piazza Affari, sarebbe più difficile per Monte Paschi attirarne gli azionisti. L’offerta già prezza a sconto, a meno che i valori tra i due istituti non si riallineeranno nelle prossime settimane in favore di Siena. Di certo c’è che l’ex salotto buono della finanza tricolore non voglia sentirne di farsi mettere sotto scacco dai poteri romani e con la benedizione del governo Meloni.
giuseppe.timpone@investireoggi.it