In quella specie di nuova pace fiscale che è stata introdotta dal governo e che prende il nome di tregua fiscale c’è una misura che può sembrare meno conveniente delle altre ma che se approfondita nel dettaglio non può non essere considerata come quella più favorevole per i contribuenti. Parliamo della rottamazione delle cartelle, un provvedimento che come dicevamo fa parte della tregua fiscale. E che si affianca a cancellazione delle cartelle e stralcio che sono le altre due misure introdotte sempre nella tregua fiscale del governo Meloni.
“Buonasera, sono un contribuente che ha qualcosa come 10.000 euro di debito totale con Equitalia. Un grosso debito che adesso vorrei sanare. Ero tentato già a fine 2022, di chiedere la rateizzazione all’Agenzia delle Entrate Riscossione. Salvo poi fare un passo indietro, aspettando buone nuove da parte del governo con la pace fiscale. Che mi sembra piuttosto stringente come possibilità. Premetto che ho controllato le mie cartelle e pare che non rientri nessuna nelle varie cancellazioni automatiche che il governo aveva promesso. Dovrei optare per la rottamazione. Ma secondo voi è conveniente? potete spiegarmi come funziona e che agevolazioni mi offre? Perché sono tentato di lasciare perdere e passare al progetto iniziale della rateizzazione. Grazie in anticipo.”
Rottamazione quater 2023, ecco come sfruttarla e di cosa si tratta
Non è la prima volta che in Italia si parla di rottamazione delle cartelle. Infatti quella introdotta recentemente dal governo, e le cui istanze sono già partite, è la rottamazione quater.
Le rate della rottamazione quater
Partiamo dalle rate della rottamazione quattro, che è il primo vantaggio che la misura offre ai contribuenti e che offrirebbe al nostro lettore se decidesse di aderire. Perché sta al contribuente aderire. L’interessato deve presentare domanda all’Agenzia delle Entrate per poter rientrare nei benefici concessi. La domanda deve essere inoltrata tramite la procedura telematica prevista e presente sul sito Istituzionale del concessionario alla riscossione. Sia in area libera, e quindi senza credenziali di accesso che in area riservata, accessibile con SPID, CIE o CNS. Deve essere il contribuente ad inserire pro manibus sul formulario telematico, tutte le cartelle che intende rottamare e partita per partita. Entro il 30 aprile va presentata domanda, ed entro il 30 giugno l’Agenzia delle Entrate Riscossione provvederà a dare risposta all’istanza, con accettazione totale, parziale o con reiezione dell’istanza.
Cosa fare a rottamazione delle cartelle accettata
Una volta accettata l’istanza il contribuente dovrà pagare il debito. E come dicevamo, a rate, in base a quante rate ha richiesto il diretto interessato (massimo 18 rate) e quante ne è riuscito a concedere il concessionario alla riscossione. Prima e seconda rata, in scadenza il 31 luglio ed il 30 novembre del 2023, identiche di importo e pari al 20% totale e 10% cadauna, dell’intero debito. Le altre 16 rate, tutte a scadenze prefissate dal 2024 al 2027. Ogni 28 febbraio, 31 marzo, 31 luglio e 30 novembre. Sulle rate, obbligatorie da pagare (basta una rata evasa e si decade dalla rottamazione), 5 giorni di tolleranza.
Rateizzazioni ordinarie cartelle, ecco perché è meglio della rottamazione
Definizione agevolata delle cartelle esattoriali, questo il nome della misura. Oltre al piano di dilazione, sconti importanti dalla rottamazione. E se per le rate la rateizzazione ordinaria può essere maggiormente favorevole, per gli sconti indubbiamente la rottamazione è meglio. La rateizzazione ordinaria può arrivare a 5 anni (o 10 in casi di grave situazione economica del debitore). Rate mensili però e non trimestrali. E nei casi di temporanea impossibilità a pagare, per via di una situazione economica del debitore precaria ed acclarata, anche un anno di sospensione della riscossione e poi 4 anni di rate mensili. Quindi, rate meno grandi da pagare, perché mensili e non trimestrali come invece prevede la rottamazione quater. Inoltre, il vantaggio èp anche nella maggiore flessibilità per mancati versamenti. Come dicevamo, per la rottamazione anche una sola rata pagata in ritardo (oltre i 5 giorni di tolleranza), porta alla decadenza dai benefici della rottamazione. Il debito torna ad essere quello iniziale, al netto delle eventuali rate versate in tempo utile. Per le rateizzazioni la decadenza si concretizza al mancato pagamento di 5 rate anche non consecutive., Ma se la domanda di rateizzazione è successiva al 16 luglio 2022, la decadenza si materializza al mancato pagamento di 8 rate, ed anche in questo caso a prescindere che siano consecutive o meno.
Che sconti offre la misura a chi aderirà alla definizione agevolata delle cartelle
La rottamazione quater come le precedenti, si differenziano dalla rateizzazione ordinaria perché il debito viene abbattuto da sconti su sanzioni e interessi.
Ma quanto gravano sanzioni e interessi sulle cartelle esattoriali
In un sistema di imposizione come quello italiano, le sanzioni per ritardata presentazione di una istanza, per ritardato pagamento di un balzello, o per omessa dichiarazione sono piuttosto pesanti. A tal punto da superare a volte anche il 300% dell’importo dell’imposta evasa, soprattutto quanto si prefigura il caso di infedele dichiarazione. Basti pensare che un bollo può arrivare ad essere incrementato in caso di mancato versamento, anche del 500%. E non vanno non considerati anche gli interessi, che partono già dal primo giorno successivo alla data di scadenza di un versamento. Si tratta degli interessi per ritardata iscrizione a ruolo, che pertanto finiscono di essere caricati solo quando il debito diventa cartella e passa ad essere affidato all’Agente della Riscossione.