Nuova pace fiscale, flat tax incrementale, controlli del Fisco solo su chi evade realmente e senza soffermarsi troppo sui piccoli debitori per i quali però non si deve parlare di condono fiscale permanente. Sembra partite bene il Governo Meloni, almeno nelle idee. Che l’atteggiamento del nuovo Governo era orientato verso le imprese e le famiglie lo si era capito fin da subito, ora si inizia a sentire qualcosa di più nel concreto. Senza fare voli pindarici, il nuovo Governo, dopo aver analizzato per bene la reale situazione del nostro paese e delle varie realtà economiche che lo caratterizzano, adotterà quelle misure e quei provvedimenti necessari per uscire dall’attuale crisi economica segnata soprattutto dal caro bollette.
Anche sul piano dei controlli del Fisco cambierà qualcosa, addio all’accanimento contro le piccole realtà economiche e occhio attento invece sulle aziende più grosse con modifiche sui criteri di valutazione dei risultati dell’Agenzia delle entrate.
Dalla flat tax all’incremento del limite dei contante. Le misure del Governo Meloni
Le misure che ha in testa la premier Meloni sono diverse e soprattutto orientate alle imprese e alle famiglie. Dalla nuova pace fiscale (condono) alla flat tax incrementale, sono diverse le buone notizie.
Il Governo studia anche la possibilità di aumentare il limite di utilizzo del contante.
Sulla Flat tax incrementale, mantenendo le nuovi aliquote Irpef, in essere dopo la riforma dello scorso anno, si introdurrebbe una tassa piatta del 15% su tutto quello che si è guadagnato in più nell’anno, rispetto alla media del triennio precedente.
Il cambiamento sui controlli del Fisco ma senza condoni generalizzati
Come da programma elettorale del centrodestra, cambieranno anche i controlli fiscali. Con la maggiore attenzione che sarà rivolta a evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull’Iva. Senza soffermarsi troppo sui piccoli debitori per i quali però non si deve parlare però di condono fiscale permanente.
Queste le dichiarazioni della Meloni ieri al Senato:
una serrata lotta all’evasione fiscale (a partire da evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull’Iva)” che deve essere “vera lotta all’’evasione non caccia al gettito“, e sarà “accompagnata da una modifica dei criteri di valutazione dei risultati dell’Agenzia delle Entrate, che vogliamo ancorare agli importi effettivamente incassati e non alle semplici contestazioni, come incredibilmente avvenuto finora”.
Nel suo discorso di ieri al Senato la Meloni ha ulteriormente dichiarato che:
Le imprese chiedono soprattutto meno burocrazia, regole chiare e certe, risposte celeri e trasparenti. Affronteremo il problema partendo da una strutturale semplificazione e deregolamentazione dei procedimenti amministrativi per dare stimolo all’economia, alla crescita e agli investimenti, anche perché tutti sappiamo quanto l’eccesso normativo, burocratico e regolamentare aumenti esponenzialmente il rischio di irregolarità, contenziosi e corruzione.”
Vedremo nei prossimi mesi se i buoni intenti del nuovo Governo si tradurranno in provvedimenti di legge.