Mercato affitti in sofferenza, colpa dello smart working

Cala la domanda di affitti a causa della pandemia. Fenomeno più accentuato al Nord a causa dello smart working.
4 anni fa
1 minuto di lettura
contratto di affitto e deposito cauzionale
Foto © Pixabay

Il mercato degli affitti immobiliari in Italia resta fermo. Non solo le compravendite, quindi, ma anche le locazioni soffrono il periodo di crisi dovuto alla pandemia.

In particolare, a incidere sul mercato degli affitti è lo smart working che ha fatto venire meno la necessità di alloggiare vicino al posto di lavoro. Il fenomeno interessa soprattutto le grandi città dove il terziario è più fiorente.

Immobili in affitto giù

Così, stando alle statistiche, a un anno dall’inizio della pandemia, in tutta Italia, l’offerta di immobili in affitto è aumentata dell’1,8%, mentre la domanda è diminuita di quasi 6 punti e mezzo percentuali.

A dimostrarlo sono i dati relativi all’ultimo semestre (settembre 2020 – febbraio 2021) registrati dall’Osservatorio di Immobiliare.it, che evidenzia come a variare meno siano solo i costi. Per un trilocale in affitto si spendono in media 801 euro, con una variazione percentuale negli ultimi sei mesi pari all’1%.

Milano è la città che soffre di più da questo punto di vista. I ripetuti lockdown hanno inciso molto sulla necessità di portare il lavoro a distanza. La città degli affari si è quindi svuotata di migliaia di impiegati e gli uffici sono stati letteralmente abbandonati.

Dove cala di più la domanda

Guardando al dettaglio delle diverse aree del Paese, spiega una nota, emergono trend differenti tra loro. Nel Nord-Est emerge una generale condizione di sofferenza in cui sono calate sia l’offerta che la domanda di immobili in affitto rispetto a settembre 2020.

Il Nord-Ovest invece registra un mercato a due velocità differenti. Cresce l’offerta (+3,5%), ma scende la domanda che perde 6,5 punti percentuali. Per quanto riguarda i costi, restano invariati, segnando un +0,2% che va ad incidere poco sul prezzo finale.

Centro e Isole sono accomunati dalla crescita significativa dell’offerta di immobili in affitto, provenienti dallo stock precedentemente destinato all’uso turistico. Pari al 2,3% per il Centro e al 5,2% delle Isole.

In queste ultime diminuisce invece in maniera profonda la domanda di abitazioni (-19,9%).

Infine il Sud che, come il Nord-Est, vede il segno meno sia per quanto riguarda la domanda (-3,3%) che l’offerta (-3,4%) di abitazioni in locazione negli ultimi 6 mesi. A salire sono solo i prezzi che segnano un aumento di 3,3 punti percentuali portando il costo medio di un trilocale a 613 euro.

In aumento domanda affitti prima casa

Cresce, invece, la domanda di affitto residenziale “classica” (54% del totale della richiesta abitativa, in aumento del +7,8% rispetto allo scorso anno). La quale beneficia anche di canoni di locazione in calo, trovando opportunità interessanti sul mercato.

Così si spiega lo spostamento della domanda sulle famiglie, con figli (24,5% del totale, a +1,2%) o senza figli (43,2%, a +4,2%). Fa da contraltare al ridimensionamento della fetta di inquilini che cercano casa da soli (20,7%, in calo di 3,1 punti rispetto al 2019).

Come prevedibile, anche se in maniera tutto sommato limitata, risulta in calo anche il fenomeno della condivisione dell’appartamento, che rappresenta l’11,6% della domanda di locazione e che perde 2,4% rispetto allo scorso anno.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Contributo a fondo perduto: il credito d'imposta non si cede
Articolo precedente

Contributo a fondo perduto per i forfetari: il calcolo del fatturato

Bloccato il Canale di Suez
Articolo seguente

Canale di Suez bloccato, si è incagliata una nave container e le merci non possono circolare