Il mercato immobiliare ha ripreso a tirare. Dopo un crollo delle compravendite dovuto più che altro alla pandemia, gli acquisti sono tornati a farsi sentire. L’interesse degli italiani per il mattone è quindi tornato, ma non come in passato.
Il volume delle compravendite delle case è risalito con la fine delle restrizioni. Si comprano e vendono più case e meno locali commerciali, ma nel complesso il mercato immobiliare è vivo. Unica anomalia sono i prezzi degli immobili che non salgono, a differenza che nel resto d’Europa.
Mercato immobiliare in ripresa
In particolare dopo lo stop causa lockdown le compravendite del mercato immobiliare hanno ripreso il loro corso, recuperando quasi del tutto il terreno perduto. Eppure i prezzi restano al palo, inchiodati sugli stessi livelli ormai da tempo.
Un bene, forse, considerando le capacità di spesa degli italiani, la perdita di posti di lavoro e l’incertezza generale della nostra economia. Peccato che lo stesso sia avvenuto anche negli altri Paesi, dove però il mercato ha già ripreso a correre. Con performance a doppia cifra nell’ultimo anno (+23,6% negli Usa, +12% in Germania e Olanda, +6% in Francia), al punto che in molti mercati si paventa già il rischio di bolla immobiliare. In Svezia, ad esempio, a seguito del +20% delle quotazioni di mercato si è addirittura aperta una crisi di governo. L’Italia invece resta nelle retrovie non arrivando nemmeno al +1%.
L’imu sulla prima casa
Come mai succede questo al nostro mercato immobiliare? Secondo gli esperti, le cause sono due: da una lato c’è l’alto tasso di possesso di immobili in Italia che frena l’ascesa dei prezzi del mercato. A fronte di un acquisto, si registra una vendita, pertanto domanda e offerta si compensano e i prezzi non salgono. Il mercato ha raggiunto, quindi, un livello di saturazione ottimale stando anche alla popolazione residente e alle capacità di reddito dei compratori.
Dall’altro vi è il timore del ritorno dell’Imu sulla prima casa e la gente ha paura a sbilanciarsi, anche solo per passare da un appartamento piccolo a uno grande. Forse l’Imu sulla prima casa non tornerà come in passato. Ma sta di fatto che lo Stato ha speso tantissimo per sostenere l’economia nazionale in questi ultimi due anni di pandemia e prima o poi da qualche parte i soldi dovrà andare a recuperarli per pareggiare i conti.
Imu sulla prima casa
La casa torna quindi al centro delle attenzioni. Il bancomat preferito per fare cassa e per riportare nelle casse dello Stato tutti i miliardi che sono stati erogati sottoforma di bonus a pioggia. Tremano quindi tutti i proprietari di immobili, anche quelli che possiedono solo una casa, quella per vivere.
La misura non sarà però vessatoria. Si pensa di legare l’Imu sulla prima casa all’Isee, lo strumento principe che si è rivelato efficace per stabilire la consistenza patrimoniale di una famiglia. Ebbene, l’Isee stabilirà se e quanto bisognerà pagare di Imu sulla prima casa. Almeno questo è quanto trapela dai tavoli tecnici ministeriali.
Dall’Imu sulla prima casa, lo Stato prevede di incassare dai 20 ai 25 miliardi all’anno. Altri 20 arrivano regolarmente dall’Imu sulle seconde case. Un gettito, quindi, che nella peggiore delle ipotesi porterà soldi rapidamente nelle casse dello Stato.