Cambio euro-dollaro sotto 1,04 e ai minimi da due anni in scia ai pessimi dati sugli indici manifatturieri e dei servizi in Francia e Germania. Le due prime economie dell’Eurozona mostrano una forte contrazione nel mese di novembre, che indebolisce ulteriormente il quadro macro dell’area. E per il mercato si profila adesso un maxi-taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE). Guardando ai futures sull’Euribor a 3 mesi, che segue l’andamento del tasso sui depositi bancari, per dicembre ci sarebbe l’80% di probabilità che il costo del denaro scenda dello 0,50%.
Euro ai minimi storici contro franco svizzero
Infatti, il tasso è stimato al 2,85% dal 3,25% attuale. Un calo dello 0,40%, che è prossimo al mezzo punto percentuale. A giugno, settembre e ottobre il taglio dei tassi della BCE è stato dello 0,25% in ciascuna occasione. A seguito di tale previsione, la moneta unica sta collassando sul mercato valutario. Anche contro il franco svizzero è sceso ai minimi storici. E si è allargato lo spread Treasury-Bund a 10 anni. Il 5 novembre scorso, data delle elezioni Usa, era di 187 punti base. Venerdì, risultava salito a 215 punti. E’ il segno che la divergenza monetaria tra le due sponde dell’Atlantico si stia divaricando.
Sempre con riferimento ai futures, i tassi americani sono attesi al 4% alla fine del 2025 contro l’1,75-2% nell’Eurozona. Questo significa che tra poco più di un anno il divario tra i due tassi salirà al 2-2,25% dall’1,50% attuale. Un taglio dei tassi BCE più veloce riflette un’economia più debole. E le cose potrebbero precipitare nei prossimi mesi, qualora l’amministrazione Trump desse seguito alle promesse elettorali sui dazi. Le esportazioni reggono l’economia nell’Eurozona e la domanda interna è troppo debole per compensarne l’eventuale calo.
Taglio tassi BCE riflesso di economia debole
Il taglio dei tassi BCE non può bastare a risollevare le sorti del nostro Pil.