Doppio debutto sul Nove per Amadeus nella serata di domenica 22 settembre. Il celebre conduttore ha prima presentato la prima puntata di “Chissà chi è”, il quiz che andava in onda fino alla scorsa stagione su Rai Uno con il nome di “I Soliti Ignoti”. E dopo ha bissato con il programma musicale Suzuki Music Party. Un test per il mercato televisivo italiano nel suo complesso, spesso accusato di immobilismo e di scarsa vivacità all’interno degli stessi gruppi editoriali.
Mercato televisivo più vivace con Warner Bros. Discovery
Se una rondine non fa primavera, altrettanto vero che non basta una serata smorta per decretare l’insuccesso di un’operazione tutt’altro che sprovveduta.
Per quanto riguarda il programma musicale, che ha avuto come partecipanti personaggi di spicco come Ornella Vanoni, Fiorella Mannoia, Tananai, Emma, Lazza e Achille Lauro con brani inediti, risultati anch’essi deludenti: 7,1% di share, sceso al 4,6% sul solo Nove con una media di appena 628.000 telespettatori. La vera sfida sul mercato televisivo in prime time parte, comunque, stasera. Il quiz di Amadeus si scontrerà tutte le sere con Affari Tuoi di Stefano De Martino su Rai Uno e Striscia La Notizia su Canale 5. La cattiva notizia per il primo è che il suo sostituto ieri ha tenuto tutti gli ascolti della rete, volando sopra il 25% di share con quasi 4 milioni e mezzo di telespettatori.
Ancora presto per fare calcoli
Ripetiamo, fare analisi dopo una sola puntata sarebbe un’operazione velleitaria e anche disonesta. Possiamo affermare, quindi, che Amadeus non sia partito col botto che ci si aspettava.
Dicevamo all’inizio che per il mercato televisivo sia un test. In effetti, esso sembra avere regole consolidate, seppure non immutabili. Ogni rete ha un suo pubblico. Non è un mistero che Rai Uno punti più sulla classe di età medio-alta, Rai Due su una classe medio-bassa e come Rai Tre su una platea maggiormente progressista. Allo stesso modo, Canale 5 ha un pubblico generalista e più per famiglie, Italia Uno è stato tipicamente il canale dei più giovani e Rete 4 dei meno giovani.
Ogni rete ha suo target di pubblico
Si chiama in gergo targetizzazione e non riguarda il solo mercato televisivo, bensì ogni tipo di mercato. Per questa ragione non basta spostare un bravo conduttore da una rete all’altra per pensare di portare con sé il pubblico. Operazioni simili hanno funzionato con personaggi come Fabio Fazio, spostato all’interno della Rai tra terza e prima rete. Successivamente, è andato sul Nove, dove ha continuato a mantenere grosso modo il proprio pubblico. Un successo oltre ogni aspettativa, che ha incoraggiato il gruppo Warner Bros. Discovery a proseguire lo scouting tra i talenti nelle reti principali.
Il punto è che forse Fazio e Amadeus non siano assimilabili. Il primo è seguito in quanto tale, il secondo ha avuto successo anche, e forse soprattutto, perché è stato messo a condurre programmi di successo come Affari Tuoi, I Soliti Ignoti e il Festival di Sanremo. Ma tale successo lo ebbero anche i predecessori nel prime time, a conferma che grossa parte del pubblico guardi certe trasmissioni a prescindere da chi le conduce.
Il flop è certo per Suzuki Music Party, essendo stata una trasmissione di una sola puntata. La avevano definita una “piccola Sanremo”, un test per il gruppo televisivo e lo stesso Amadeus nella prospettiva di possibili incursioni nel mondo della discografia in concorrenza proprio allo storico festival ligure.
Operazione Amadeus test per mercato televisivo
Infine, un problema non secondario riguarda il posizionamento dei canali sul telecomando. Il mercato televisivo non vede i concorrenti gareggiare tutti perfettamente alla pari. Chi è arrivato prima, si è aggiudicato le prime posizioni, favorite in fase di zapping. Ma guardate che accade sostanzialmente pressoché su ogni mercato. La prima compagnia telefonica esistente conserva una sua rendita anche quando entrano come concorrenti altri operatori. E magari si ritrova a gestire la rete, come ancora accade in Italia. Premere il tasto 9 è più raro rispetto a premere il tasto 1, 2, 3, ecc. Tra i più giovani, disabituati a seguire la tv generalista, risulterà più indifferente e forse ciò spiegherebbe l’operazione Amadeus. Il Nove punta ad attirare pubblico più giovane, confortato dal seguito che il conduttore ha avuto nelle cinque edizioni di Sanremo tra le nuove generazioni. I prossimi giorni ci diranno se la scommessa sarà stata vincente o un flop.