Intreccio tra calcio e geo-politica
Il Qatar è politicamente in rotta di collisione con diversi potenti vicini del mondo arabo, tra cui proprio gli Emirati Arabi Uniti, che insieme ad Arabia Saudita, Egitto e Bahrein ha cessato due mesi e mezzo fa qualsiasi relazione diplomatica con Doha, accusandola di sostenere il terrorismo islamico, attraverso il suo stretto legame con l’Iran.
Poiché calcio e politica si mescolano nel mondo arabo come le lotte tra gladiatori e gli imperatori ai tempi dell’Antica Roma, è più che probabile che la mossa degli inglesi sia tesa a neutralizzare sul piano dell’immaginario collettivo il colpaccio del PSG. A tutti gli effetti, si tratterebbe di un acquisto ancora più rilevante nei numeri, segnando un nuovo record assoluto nella storia calcistica mondiale. E le potenzialità del trentenne argentino non sono da meno di quelle del pur più giovane Neymar, dato che il primo si trova all’apice della sua forma fisica e al momento si sentirebbe psicologicamente spiazzato dall’addio del brasiliano e dalla fase negativa attraversata dal Barcellona.
Il calcio europeo sta diventando un terreno di confronto tra interessi geo-politici e finanziari del mondo arabo. A beneficiare di questo scontro sono certamente i diretti interessati, ma a perdervi tutti gli altri, i quali devono fronteggiare una spaventosa lievitazione dei costi per aggiudicarsi giocatori nuovi e promettenti, le cui quotazioni risulterebbero a questo punto inflazionate da valutazioni extra-sportive e che, in quanto tali, distorcerebbero il mercato acquisti.