Messico in stagflazione
Trump ha minacciato ieri la General Motors di imporre dazi contro le sue auto, qualora spostasse nel Messico la produzione delle sue Chevy Cruze, segno che intenderebbe realmente rimettere in discussione il NAFTA, l’accordo di libero scambio del Nord America. Sarebbe un grave danno per l’economia messicana, legata fin troppo a quella americana.
Per quest’anno, il pil dovrebbe crescere di appena l’1,7% nel paese latino, il ritmo più basso dal 2013, confermando una crescita media nell’ultimo lustro di meno del 2%, la metà del triennio precedente.
Sarà un 2017 complicato per i messicani
Crescita del pil lenta, inflazione alta e tassi in aumento non sono un mix positivo per l’economia messicana, che sembra costretta a prendere atto dell’eccessiva dipendenza dagli USA. Il 2017 potrebbe caratterizzarsi per un’eccessiva concentrazione a Città del Messico sulle politiche di Trump, anche se non è detto che si concretizzi lo scenario più temuto per l’economia nazionale. (Leggi anche: Messico vende bond in yen per sostenere il bilancio statale)
Il muro non ci sarà o sarà solo un rimaneggiamento di quello in parte costruito già alla frontiera tra i due paesi, mentre il NAFTA difficilmente potrebbe essere messo in discussione integralmente. In ogni caso, i rapporti tra le capitali saranno più tesi e il presidente Trump potrebbe adottare azioni di “moral suasion” per convincere le imprese americane a non delocalizzare la produzione, come sta facendo dall’elezione ad oggi a colpi di tweets.