E anche Massimiliano Mirabelli è stato licenziato dal Milan da direttore sportivo, ponendo fine a 15 mesi di lavoro alle dipendenze del club rossonero. Si era distinto per i 230 milioni di euro spesi nell’estate scorsa con un ricco calciomercato, al quale non sono corrisposti minimamente i risultati sul campo, devastando quelli finanziari. Sabato scorso, il benservito era spettato all’ex ad Marco Fassone, altro volto della mini-era cinese, travolta dall’incompetenza della stessa proprietà squattrinata. Con Elliott al comando, tutto cambia.
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E questo calciomercato estivo, che fino a poche settimane fa s’immaginava da sbadiglio, non cessa, invece, di regalare sorprese ed emozioni ai tifosi dei grandi club italiani. Leonardo Bonucci, il difensore centrale del Milan, avrebbe chiesto di tornare a indossare la maglia bianconera. Si tratta di un rumor clamoroso, anche perché il 31-enne era partito da Torino solamente un anno fa e tra le polemiche (celebre il suo “sposto gli equilibri”), legate all’increscioso episodio che lo avrebbe visto protagonista negli spogliatoi tra il primo e il secondo tempo della finale di Champions League contro il Real Madrid, quando pare che fu artefice di una litigata con i compagni di squadra, devastante per le conseguenze che ebbe sull’esito di quella partita.
Ad ogni modo, se il Pipita andasse a Milano e Bonucci tornasse a Torino, quali sarebbe l’impatto sui conti delle due squadre? Per capirlo, partiamo dalle valutazioni attendibili sui prezzi di entrambi i cartellini.
L’impatto sui conti dei due club
Dunque, 55 milioni sarebbe la base di partenza su cui trattare con il Milan e quasi certamente Marotta non accetterà di scendere sotto nemmeno di 1 euro. E Bonucci? Fu acquistato dal Milan solo un anno fa per ben 42 milioni. Anch’egli firmò un contratto di 5 anni, per cui il suo costo risulta ammortizzato a bilancio per 8,4 milioni. Il valore residuale del difensore si attesta così a 33,6 milioni. Se il Milan lo vendesse per meno, registrerebbe una minusvalenza, per cifre superiori una plusvalenza. Il valore di mercato di Bonucci sarebbe nell’ordine dei 35 milioni e questa sarebbe presumibilmente la cifra di partenza per trattare il ritorno in maglia bianconera.
Il Milan riparte da Elliott, ora Leonardo punta sul calciomercato estivo
Supponiamo, quindi, che Higuain diventasse attaccante rossonero per 55 milioni e che Bonucci compisse il tragitto opposto per 35 milioni. Nessuno dei due club iscriverebbe a bilancio perdite o plusvalenze. Anzi, il Milan lo farebbe per poco più di 1 milione di euro; bazzecole. Ma gli effetti sui bilanci non finirebbero con questo ragionamento.
Fatta la differenza tra i prezzi di cessione, Andrea Agnelli incasserebbe dallo scambio sui 20 milioni, cifra che Elliott dovrebbe sborsare. Il beneficio complessivo per Torino sarebbe nell’ordine dei 25 milioni di euro, tenendo conto dei minori ammortamenti, per cui alla Juve l’operazione Higuain servirebbe per contribuire a coprire il costo monstre dell’affare CR7, anche se per soli 5 milioni, mentre i restanti 20 sarebbero liquidità a disposizione della dirigenza bianconera. Al contrario, il Milan si ritroverebbe a stare attento alle altre operazioni di acquisto/cessione, essendo sotto lo stretto monitoraggio della UEFA per avere infranto le regole del “fair play” finanziario. Non è finita. Resta il nodo ingaggi. Sia Higuain che Bonucci percepiscono oggi 7,5 milioni di euro netti a stagione, che al lordo delle tasse pesano sulle squadre per circa 13,7 milioni. Di fatto, possibile che sia l’argentino che l’azzurro accettino stipendi in linea con quelli già percepiti, nonostante entrambi avrebbero offerte alternative rispettivamente da Chelsea e Paris-Saint-Germain.