Modello 730 congiunto: ecco come fare per non perdere i soldi delle spese della moglie

La dichiarazione dei redditi con il modello 730 congiunto e i casi particolari a cui prestare attenzione per non correre rischi inutili.
1 anno fa
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730

Con l’ormai partita campagna reddituale 2023, il modello 730 è diventato uno degli argomenti di pubblico dominio. Ogni anno le dichiarazioni dei redditi presentano novità che l’Agenzia delle Entrate spiega bene con circolari, risposte alle FAQ e istruzioni per la compilazione. Ma un contribuente da un anno all’altro può avere novità personali che lo espongono a delle soluzioni diverse da adottare per la dichiarazione dei redditi. Uno dei casi più spinosi in cui ci si può imbattere è la dichiarazione congiunta.

Infatti quando marito e moglie lavorano, la dichiarazione dei redditi può essere effettuata anche con questa formula. Non è obbligatoria però, perché i due coniugi possono fare anche tutto da soli, ognuno coi suoi redditi, con la propria dichiarazione e con il proprio sostituto di imposta. Ma non sempre quest’ultima scelta è quella migliore. Bisogna calcolare la capienza fiscale dell’uno o dell’altro, perché si corre il rischio di perdere detrazioni e rimborsi IRPEF.

“Buonasera, sono Alfonso un contribuente con moglie e figlio. La mia consorte nel 2022 ha iniziato a lavorare dopo anni in cui è stata a mio carico fiscalmente. Nel 2022 da febbraio ha iniziato a lavorare con un proprio reddito di 5.000 euro. Da quanto ne so, lei non è obbligata a presentare la dichiarazione dei redditi. Ma allo stesso tempo ha superato i 2.800 euro di reddito che la rendevano a mio carico. Però mia moglie ha provveduto a pagare dal suo conto corrente spese scolastiche e sportive di mio figlio, e ho il dubbio su come fare a inserire nella dichiarazione queste spese. Potete aiutarmi?”

Modello 730 congiunto, ecco come fare per non perdere soldi per le spese della moglie

Per modello 730 congiunto si fa riferimento a quella dichiarazione dei redditi in cui un coniuge viene considerato soggetto dichiarante e l’altro coniuge del soggetto dichiarante. Con la dichiarazione normale, dove ogni coniuge fa da se, ognuno indica il proprio datore di lavoro come sostituto di imposta (o l’Agenzia delle Entrate se manca il sostituto).

In questo caso i conguagli, sia a credito che a debito finiscono con l’essere risolti da ogni coniuge separatamente. Ma se uno dei due non è capiente dal punto di vista fiscale, perché non ha versato IRPEF o ne ha versata poca, le detrazioni fruibili possono andare perdute. In questo caso utilizzare la dichiarazione congiunta risolve l’arcano. Perché sarà il coniuge dichiarante a indicare il proprio sostituto di imposta come quello utilizzato per il conguaglio, tanto suo che del proprio coniuge.

Infatti il coniuge del dichiarante non indicherà nella dichiarazione, il proprio sostituto di imposta. Ma andrà a inserire i suoi redditi e le sue spese, che genereranno una IRPEF a debito o a credito. Conguaglio che si andrà ad affiancare a quello del marito, aggiungendosi o sottraendosi a seconda dei casi. Il datore di lavoro del marito provvederà a liquidare, nelle modalità canoniche, l’IRPEF a rimborso o a debito al proprio dipendente, considerando anche il risultato del coniuge.

Serve anche lo SPID del coniuge non dichiarante

Se il nostro lettore ha tutti i dubbi che ci ha indicato, significa che probabilmente non vuole andare dal CAF o da un professionista e vuole fare tutto da solo. Ma essendo il primo anno che la moglie non è più a suo carico ed ha redditi propri, la via della dichiarazione congiunta è quella giusta. E può farlo anche con lo SPID. ll 730 congiunto con lo SPID (ma anche con CNS o CIE per l’accesso al proprio cassetto fiscale) è una modalità di presentazione della dichiarazione dei redditi che consente ai coniugi o alle persone unite civilmente di inviare un’unica dichiarazione.

Utilizzando le credenziali Spid infatti, si può accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate.

L’accesso deve essere effettuato da entrambi i coniugi singolarmente. Perché occorre procedere con la compilazione del modello anche se ha già molti dati preinseriti essendo precompilato. Prima si procede con l’accesso del coniuge non dichiarante. Che completerà l’inserimento dei dati, a partire da quelli del coniuge e del figlio. Poi i redditi, gli oneri e tutte le altre cose di cui è composta la sua dichiarazione. Dopo aver scelto o non scelto la destinazione dell’8 per mille e del 2 per mille, ecco che si può passare alla liquidazione della dichiarazione ed eventualmente all’invio. Ma bisogna inserire la volontà di effettuare la dichiarazione congiunta.

La dichiarazione dei redditi tra marito e moglie

Stessa operazione deve effettuare il dichiarante, compresa la scelta della congiunta. In questo caso, al contrario del coniuge, il diretto interessato si indicherà come dichiarante. E con l’invio della sua dichiarazione, nel suo cassetto fiscale potrà scaricare la dichiarazione dei redditi comprensiva di quella della moglie. E con tutti i conguagli cumulativi. Il nostro lettore potrebbe trarre vantaggio da questa formula, anche perché in base ai redditi della moglie che lui ci indica, è presumibile che abbia poca IRPEF da recuperare. E allora tanto vale che la recuperi lui, evidentemente più capiente dal punto di vista fiscale.

Occhio anche al figlio a carico che andrebbe indicato al 50% come carico fiscale. Inserendo 12 mesi di carico ma 2 nella seconda casella che indica i due mesi di gennaio e febbraio quando non c’era l’assegno unico e universale sui figli a carico. Il figlio a carico va sempre ripartito tra i due coniugi che lavorano, o al massimo va messo al 100% come carico, ma al genitore con il reddito più alto.

La procedura del 730 precompilato con lo SPID, passo a passo

Ricapitolando, il primo passo è l’accesso al sito dell’Agenzia delle Entrate. Bisogna inserire le proprie credenziali SPID, o in alternativa si può usare anche la carta di identità elettronica (CIE) o la carta nazionale dei servizi (CNS).

Dopo aver controllato tutti i dati inseriti ed eventualmente dopo averli corretti e implementati, si deve scegliere la forma. In pratica se congiunta o meno. Bisogna indicare chi è il dichiarante e chi è il coniuge del dichiarante. Il dichiarante è colui che ha come sostituto d’imposta il soggetto al quale viene presentata la dichiarazione. Il passaggio successivo è la verifica del prospetto di liquidazione, che riporta l’esito del calcolo della dichiarazione congiunta.

L’esito è disponibile solo se entrambi i partner hanno completato la loro dichiarazione. Infine si può visualizzare e stampare il modello 730 in PDF provvisorio, che contiene i dati di entrambi i coniugi e poi passare all’invio.

 

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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