Modello CUPE 2024, rilascio e scadenza

In scadenza il rilascio del Modello CUPE 2024 riferito all’anno d’imposta 2023. Di cosa si tratta, contenuto, casi di esonero
10 mesi fa
2 minuti di lettura
modello cupe
Foto © Licenza Creative Commons

Il Modello CUPE 2024 serve a certificare, con riferimento all’anno d’imposta 2023, gli utili e i proventi equiparati percepiti dai soggetti residenti nel territorio dello Stato e derivanti dalla partecipazione a soggetti IRES, residenti e non residenti, in qualunque forma corrisposti. Nel dettaglio, dunque, contiene:

  • gli utili percepiti da chi ha partecipazioni in società soggette a IRES;
  • le ritenute operate su questi utili prima della loro erogazione.

Al pari della CU (Certificazione Unica), in cui sono indicati i redditi corrisposte dal datore di lavoro e le ritenute operate nell’anno d’imposta di riferimento, anche il CUPE serve al contribuente ai fini della sua dichiarazione redditi.

Gli utili e le relative ritenute devono essere dichiarati nel 730 o Modello Redditi a seconda del modello dichiarativo utilizzato.

Scadenza e contenuto

Il modello CUPE/2024 deve essere rilasciato, ai percettori di utili nel 2023, entro il 16 marzo 2024 che, essendo sabato, può slittare al 18 marzo. Dunque, stessa scadenza di consegna della CU/2024.

A differenza della CU, tuttavia, il CUPE non deve essere inviato all’Agenzia Entrate. Il CUPE/2024 ricevuto dal contribuente gli servirà ai fini del suo Modello 730/2024 (scadenza 30 settembre 2024) o Modello Redditi 2024 (scadenza 15 ottobre 2024). In esso sono principalmente certificate le somme riferite:

  • alle riserve di utili distribuite;
  • alle riserve di capitale distribuite;
  • agli utili derivanti dalla partecipazione in Siiq e in Siinq (società di investimento immobiliare quotate o non quotate), assoggettati alla ritenuta alla fonte a titolo di acconto;
  • ai proventi derivanti da titoli e strumenti finanziari assimilati alle azioni;
  • agli interessi (riqualificati come dividendi) dei finanziamenti eccedenti di cui all’articolo 98, Tuir (in vigore fino al 31 dicembre 2007) direttamente erogati dal socio o dalle sue parti correlate;
  • alle remunerazioni nei contratti di associazione in partecipazione o cointeressenza con apporto di capitale ovvero di capitale e opere e servizi.

Chi deve rilasciare il CUPE 2024: i casi di esonero

In merito ai soggetti tenuti a rilasciare, entro il prossimo 18 marzo, il Modello CUPE 2024, deve essere consegnato da:

  • società ed enti emittenti, come ad esempio trust, società di capitali, ecc.;
  • casse incaricate del pagamento degli utili o di altri proventi equiparati;
  • intermediari aderenti al sistema di deposito accentrato gestito dalla Monte Titoli Spa;
  • rappresentanti fiscali in Italia degli intermediari non residenti aderenti al sistema Monte Titoli Spa e degli intermediari non residenti che aderiscono a sistemi esteri di deposito accentrato aderenti sempre al sistema Monte Titoli Spa;
  • società fiduciarie, con esclusivo riferimento agli effettivi proprietari delle azioni o titoli ad esse intestate, sulle quali siano riscossi utili o altri proventi equiparati;
  • imprese di investimento e agenti di cambio;
  • ogni altro sostituto d’imposta che interviene nella riscossione di utili o proventi equiparati derivanti da azioni o titoli.

Non è da rilasciare quando si devono certificare solo utili e altri proventi assoggettati a ritenuta a titolo d’imposta o ad imposta sostitutiva.

Non si è obbligati a rilasciare il modello nemmeno nel caso di utili e proventi relativi a partecipazioni detenute nell’ambito di gestioni individuali di portafoglio.

Riassumendo…

  • il Modello CUPE 2024 certifica, con riferimento all’anno 2023, gli utili percepiti e le ritenute operate su detti utili
  • deve essere rilasciato al contribuente entro il 18 marzo 2024 (il 16 è sabato)
  • serve al contribuente per la sua dichiarazione redditi
  • non sempre sussiste obbligo di rilascio
  • il sostituto d’imposta NON deve inviarlo all’Agenzia Entrate.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Reddito di cittadinanza: ecco le 3 nuove misure da prendere da settembre
Articolo precedente

Reddito di libertà e bonus donne disoccupate. Come si applica lo sconto contributivo? (nuova circolare INPS)

maternità
Articolo seguente

Aumentano gli importi dell’assegno di maternità dei Comuni nel 2024