Siamo in periodo di pagamento delle imposte sul reddito. Ci riferiamo al saldo 2022 e primo acconto 2023. Il 31 luglio 2023, infatti, scade la possibilità di pagare applicando la maggiorazione dello 0,40%, per coloro che hanno saltato la scadenza del 30 giugno 2023. Ovvero 20 luglio 2023 se beneficiari della proroga.
Il pagamento delle imposte si fa con il Modello F24 in cui è possibile anche utilizzare crediti in compensazione. Quando si compensano crediti è bene prestare attenzione al canale di pagamento utilizzato e soprattutto al saldo del Modello F24 stesso.
Il Modello F24, infatti, è da presentare al pagamento anche se, per effetto della compensazione, il saldo è zero. Si pensi al caso in cui si deve pagare un debito IRPEF di 400 euro e si decide di utilizzare in compensazione il credito IVA di 400 euro.
Cosa si rischia se non si presenta al pagamento un Modello F24 a saldo zero?
Canali di pagamento ad hoc
Quando nel Modello F24 ci sono compensazioni, il modello deve essere presentato al pagamento esclusivamente in modalità telematica. Attenzione al corretto canale da utilizzare.
Infatti, in presenza di crediti compensati, il Modello F24 deve obbligatoriamente essere presentato attraverso i servizi telematici dell’Agenzia Entrate (Fisconline/Entrate). Non è, invece, possibile utilizzare l’home banking o internet banking. Tale regola vale sia se si tratta di soggetto titolare di partita IVA sia di soggetto NON titolare di partita IVA.
Laddove, invece, non ci sono credito compensati, il contribuente può anche utilizzare l’home/internet banking e, solo i NON titolari di partita IVA, possono presentare l’F24 cartaceo in posta o banca.
Modello F24 a saldo zero non presentato: sanzione e ravvedimento
Come detto, è obbligatorio presentare al pagamento il Modello F24 avente, per effetto di compensazioni, il saldo pari a zero.
Per le regole di cui al precedente paragrafo, la presentazione deve avvenire esclusivamente mediante i servizi telematici dell’Agenzia Entrate, pena lo scarto.
Chi non presenta al pagamento il Modello F24 a saldo zero, rischia una sanzione pari a 100 euro, ridotta a 50 euro se il ritardo non è superiore a 5 giorni lavorativi. E’ tuttavia, prevista la possibilità di rimediare e ridurre la sanzione. In dettaglio, oltre a presentare l’F24 omesso, bisogna pagare una sanzione pari a:
- 5,56 euro, se il modello F24 si presenta entro 5 giorni dall’omissione;
- 11,11 euro, se il modello F24 si presenta entro 90 giorni dall’omissione;
- 12,50 euro, se il modello F24 si presenta entro 1 anno dall’omissione;
- 14,29 euro, se il modello F24 a saldo zero si presenta entro 2 anni dall’omissione;
- 16,67 euro, se l’F24 a saldo zero si presenta superati i 2 anni dall’omissione;
- 20 euro, se il contribuente si ravvede dopo che la violazione viene constatata con un processo verbale.
Il codice tributo da utilizzare è 8911.
Riassumendo…
- il Modello F24 che contiene compensazioni deve essere presentato obbligatoriamente tramite i servizi telematici dell’Agenzia Entrate
- anche il Modello F24 a saldo zero (per effetto delle compensazioni) deve essere presentato al pagamento
- in caso di Modello F24 a saldo zero non presentato al pagamento, sono previste sanzioni con possibilità di ravvedimento operoso.