Modello Redditi 2024 (in bozza), c’è la flat tax incrementale

Una specifica sezione del quadro LM del Modello Redditi Persone Fisiche 2024 è dedicata alla flat tax incrementale
1 anno fa
1 minuto di lettura
dichiarazione redditi
Foto © Licenza Creative Commons

Tra le novità del Modello Redditi Persone Fisiche 2024 (anno d’imposta 2023) trova posto sicuramente la flat tax incrementale riservata alle partite IVA. Lo evidenzia anche l’Agenzia Entrate nel comunicato stampa in cui annuncia la pubblicazione in bozza dei modelli dichiarativi.

Le novità non finiscono qui. Se tutto confermato, come previsto dal decreto legislativo definitivo sulla riforma fiscale, approvato dal Governo i giorni scorsi, si dovrebbe anticipare anche il termine di scadenza per l’invio del modello all’Agenzia Entrate.

Non dovrebbe essere più il 30 novembre, ma il 30 settembre.

Quindi, termine unificato con la scadenza del Modello 730/2024 (anno d’imposta 2023). Il condizionale è d’obbligo in quanto le istruzioni al Modello Redditi indicano, comunque, come scadenza il 30 novembre 2024 (ovvero il 2 dicembre, essendo il 30/11 sabato).

C’è anche la tassazione sostitutiva delle mance

Come per il Modello 730/2024 (pubblicato in bozza), le novità che trovano spazio nel Modello Redditi Persone Fisiche 2024, meritevoli di essere sottolineate, sono:

  • tassazione agevolata delle mance per i lavoratori dipendenti delle strutture ricettive del settore privato;
  • nuova soglia di esenzione redditi del lavoro sportivo dilettantistico;
  • rideterminazione della detrazione spettante al personale del comparto sicurezza e difesa;
  • modifica del limite di spesa ammesso al bonus mobili per i costi sostenuti nel 2023. Ovvero 8.000 euro per una detrazione massima di 4.000 euro per ciascuna unità immobiliare;
  • disciplina di tassazione delle “cripto-attività”.

A queste si aggiungono alcune che interessano le partite IVA ed in particolare quelle riguardanti il regime forfettario (innalzamento della soglia di ricavi/compensi a 85.000 euro) e il nuovo regime della tassa piatta incrementale (c.d. flat tax incrementale).

La flat tax incrementale nel Modello Redditi Persone Fisiche 2024

La novità più importante del Modello Redditi Persone Fisiche 2024 è, dunque, rappresentata dalla flat tax incrementale. Si tratta di un regime di tassazione misto. Nel senso che, dietro specifica scelta, una parte del reddito della partita IVA è tassato con imposta sostitutiva (aliquota 15%) e la restante parte, invece, confluisce nel reddito complessivo del contribuente ai fini IRPEF.

È stata prevista, limitatamente all’anno d’imposta 2023, solo per persone fisiche esercenti attività d’impresa, arte e professione (esclusi i forfettari 2023, salvo che in caso di uscita dal regime in corso di anno).

La base imponibile della flat tax incrementale (che non può essere superiore a 40.000 euro), ricordiamo, è data dalla differenza tra il reddito dell’attività determinato nel 2023 e il reddito dell’attività d’importo più elevato tra quelli dichiarati nel triennio 2020-2022. A tale importo si decurta il 5% calcolato sul reddito più alto del triennio 2020-2022.

Al fine di accogliere la novella, nel Modello Redditi Persone Fisiche 2024 è dedicata la sezione II del quadro LM.

Riassumendo…

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Certificazione unica
Articolo precedente

Certificazione Unica 2024 in bozza, debutta la tassazione mance

Nuovo Mes, spread sbocca le polemiche italiane
Articolo seguente

Perché lo spread ignora le polemiche tutte italiane sulla mancata ratifica del nuovo Mes