È un argomento molto trattato dal web: le monete rare, soprattutto le vecchie lire, possono raggiungere un valore molto elevato, anche se, nella maggior parte dei casi, non valgono che qualche decina di euro. Sono poche le eccezioni e ad accrescere il valore di una moneta ci sono molti parametri: si va ovviamente dall’anno in cui è stata emessa a un eventuale errore di conio, passando dal fatto che alcune potrebbero essere monete di prova. Tutti questi fattori possono rendere una moneta di grande valore, così come accade per il caso della 500 lire ‘Caravelle’, che potrebbe arrivare ad avere un valore per i collezionisti anche di 12mila euro: a contare è anche lo stato di conservazione.
Lo stato di conservazione delle monete rare: come riconoscerne il valore
I gradi conservazione delle monete rare rappresentano il parametro decisivo per riconoscerne il possibile valore. Una moneta da collezione ha un valore di acquisto e un valore di vendita, ed entrambi variano a seconda delle condizioni di conservazione: fondamentale è il grado di usura delle superfici. Secondo le convenzioni accolte dai collezionisti, i gradi per verificare la conservazione di un conio raro sono sei.
1. D (Discreta). A causa della circolazione, le figure impresse non sono più riconoscibili.
2. B (Bella). La moneta presenta una superficie liscia e figure poco leggibili, a causa della circolazione.
3. MB (Molto Bella). Le tracce di usura sono nette, ma i rilievi sono ancora definiti ed è possibile coglierne i tratti principali.
4. BB (Bellissima). Ci sono tracce di circolazione, ma le figure presentano particolari ben definiti.
5. SPL (Splendida). Monete con pochissime tracce di circolazione e con figure dettagliate e nitide.
6. FDC (Fior di Conio). Le monete non hanno circolato e presentano ancora l’originale brillantezza delle superfici.
Il valore massimo delle monete rare è dato quando appartengono all’ultimo grado, il Fior di Conio.
Monete rare, la 500 lire ‘Caravelle’ che può valere fino a 12mila euro
La storia della moneta rara da 500 lire ‘Caravelle’ è particolarmente complessa. Si tratta di una vicenda che inizia nel 1957 e si conclude nel 2001, quando fa la sua apparizione l’euro. La zecca ha coniato tre serie speciali di monete da 500 lire d’argento.
1. Centenario dell’Unità nel biennio 1962-1963.
2. Dante Alighieri (1965).
3. Caravelle.
La moneta di cui stiamo parlando appartiene a quest’ultimo gruppo. Nel 1957 venne coniata una versione di prova come omaggio per alcuni esponenti di spicco dell’epoca e per i parlamentari della Repubblica. Dal punto di vista ufficiale, ne furono emesse soltanto 1.004 esemplari e non sarebbero dovute mai entrare in circolazione. La Guardia di Finanza ha effettuato alcune indagini e appurò che le monete da 500 lire ‘Caravelle’ di prova furono coniate in 2.200 esemplari. Si tratta di un conio particolarmente famoso tra i collezionisti, a causa di alcuni particolari. Le caravelle hanno le punte delle bandiere con orientamento verso poppa (invece che verso prua, come la versione definitiva) e presenta differenze nei rilievi delle croci sulle vele e per quanto riguarda l’altezza dell’albero di mezzana. Questi particolari queste monete rare e particolarmente ricercate. La loro catalogazione è addirittura come ‘rarissime’.
Ma qual è il valore di queste monete rarissime? Bisogna fare riferimento alla classificazione dei gradi conservazione. Una 500 lire ‘Caravelle’ di prova del 1957 in stato ‘Bellissima’ vale fino a 5.000 euro. se lo stato è ‘Splendida’ sale a 7.500 euro. Per una ‘Fior di Conio’ si arriva a 12mila euro. Se appartengono agli altri stati di conservazione, quelli che presentano maggiore usura, il prezzo scende notevolmente, fino a poche decine di euro. Per fare un ulteriore esempio, la stessa moneta negli altri anni di emissione (1958-2001) hanno un valore che oscilla tra i 10 euro e i 60 euro.
In sintesi…
1) Per capire il valore delle monete rare da record bisogna conoscere la classificazione dei gradi di conservazione: per trovare un tesoro occorre che siano in ‘Fior di Conio’
2) La storia della 500 lire ‘Caravelle’ è molto particolare: quella che ha maggior valore è il conio di prova del 1957, emesso in 2.200 esemplari, e che presenta alcune differenze rispetto alla moneta poi effettivamente circolante
3) Il valore di 12mila euro può essere raggiunto soltanto se il grado di conservazione è ‘Fior di Conio’, se il grado è inferiore si va dai 7.500 euro se ‘Splendida’ a poche decine di euro se i segni di usura sono notevoli.