Mps aumento capitale, titolo sotto i 2 euro e il buono postale ordinario quanto vale oggi?

Il 17 ottobre è stato lanciato l’aumento di capitale per Monte dei Paschi di Siena, le azioni si allontanano dalla soglia dei 2 euro. Il buono postale ordinario, invece, quanto vale oggi?
2 anni fa
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Lo scorso 17 ottobre è stato lanciato l’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro di Monte dei Paschi di Siena e le notizie che arrivano dalla Borsa non sono positive. Le azioni di Mps si allontanano, infatti, sempre più dalla soglia dei 2 euro.

Quanto vale invece oggi il buono fruttifero postale ordinario? Ebbene, il rendimento è fisso e crescente nel tempo. Non subisce, infatti, la volatilità dei mercati per cui è considerato un investimento sicuro.

Tale tipologia di buoni, così come tutti gli altri, piacciono molto agli italiani perché sono garantiti dallo Stato Italiano, emessi da Cassa Depositi e Prestiti e collocati sul mercato da Poste Italiane.

In più non hanno costi di sottoscrizione o rimborso, eccetto gli oneri di natura fiscale.

Che sta succedendo al titolo Mps e il buono postale ordinario quanto rende effettivamente?

Le azioni della banca Monte dei Paschi di Siena si allontano sempre più dalla soglia dei 2 euro arrivando ai sfiorare 1,96 euro. Inoltre perdono più del 50% anche i diritti di opzione dopo la sospensione al ribasso. Il titolo, quindi, conferma una volatilità molto forte e molti punti di debolezza.

L’ultimo giorno di adesione all’aumento di capitale, comunque, sarà il 31 ottobre e c’è il rischio di un flop. Qualora quest’ultimo dovesse esserci per davvero, ci sarebbero ripercussioni in particolar modo sui tanti dipendenti che hanno presentato domanda di uscita su base volontaria.

Come funziona il bfp ordinario?

Per investire il proprio capitale fino a venti anni, senza rinunciare alla flessibilità del rimborso quando si vuole, si può scegliere il buono fruttifero postale ordinario. Sicuramente non offre interessi altissimi ma almeno si avrà la certezza che il proprio denaro non perda di valore per colpa dell’inflazione, che secondo le previsioni degli esperti ci terrà compagnia ancora per un lungo periodo.

Con il buono ordinario si potrà contare su rendimenti fissi crescenti e gli interessi saranno riconosciuti dopo 1 anno dalla sottoscrizione e poi dopo ogni bimestre (al rimborso del titolo).

Prima di tale arco temporale si riceverà solo il capitale investito.

Grazie all’aggiornamento di Cdp, i tassi sono tornati dal 6 luglio più competitivi e da allora sono rimasti gli stessi. Il rendimento annuo lordo è così dello 0,50% dopo 1 anno, dello 0,55% dopo 2 anni, dello 0,70% dopo 3 anni, dello 0,90% dopo 4 anni e dell’1,07% dopo 5 anni.

E ancora, dell’1,18% dopo 6 anni, dell’1,26% dopo 7 anni, dell’1,35% dopo 8 anni, dell’1,43% dopo 9 anni, dell’1,48% dopo 10 anni, dell’1,53% dopo 11 anni, dell’1,59% dopo 12 anni e dell’1,66% dopo 13 anni.

Inoltre dell’1,72% dopo 14 anni, dell’1,77% dopo 15 anni, dell’1,82% dopo 16 anni e dell’1,87% al termine del 17° anno. Infine il rendimento lordo è dell’1,92% al termine del 18° anno, dell’1,96% dopo il 19° anno e del 2% alla fine del 20° anno.

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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